VIDEO/ Congresso Uil, Bombardieri: “Dialogo sociale indispensabile”

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Aree Interne: risorse e valore“, è la parola chiave del II Congresso della Uil Avellino-Benevento che è iniziato oggi, al Viva Hotel di Avellino, e si concluderà domani con l’elezione di tutti gli organismi.

L’attenzione è stata rivolta alla ‘Questione irrisolta del Meridione’ e ad un’Italia spaccata in due dalla disoccupazione, dalle vertenze aziendali e dai numerosi ostacoli che continuano a rallentare la crescita del territorio.

Ad inaugurare l’assise è stato proprio il segretario provinciale della Cst Uil Avellino-Benevento, Luigi Simeone: “C’è bisogno di un Piano Straordinario sull’occupazione per il Sud – ha esordito – accompagnato da misure di sostegno al reddito e da una semplificazione degli incentivi per le aziende che assumono, anche attraverso una contrattazione territoriale. Abbiamo voluto mettere al centro della nostra riflessione le Aree Interne che rappresentano l’apice della criticità per la distanza dai grandi centri urbani e di produzione dei servizi. Mobilità, Salute e Istruzione sono le precondizioni per riscriverne lo sviluppo. E su questi fattori che vanno calibrate li linee d’intervento”.

Per Simeone “le aree interne vantano importanti risorse ambientali, buone produzioni agricole, siti culturali e archeologici. Potenzialità abbandonate per politiche sempre più concentrate sui grandi agglomerati urbani e le fasce costiere. Questo trend va invertito per creare un nuovo Mezzogiorno delle Aree interne della Campania”.

Poi un passo indietro al voto del 4 marzo. “Il Paese – spiega – è uscito chiaramente diviso dalle ultime elezioni che hanno registrato un voto caratterizzato territorialmente e posto con grande forza la questione irrisolta del Meridione, rappresentato per di più strumentalmente come incapace e alla ricerca solo di assistenzialismo. Non è così. La politica ha negato disparità e sperequazioni, allargando con azioni e omissioni sempre più la forbice tra Nord e Sud.  Tra il 2014 e il 2016 la popolazione irpina e quella sannita sono diminuite, innalzando l’indice di vecchiaia. Con questo trend in meno di 20 anni scomparirebbe oltre la metà dei comuni. Ecco perché abbiamo voluto mettere il Territorio al centro della nostra azione, avvicinando l’offerta della Uil, con tutte le sue articolazioni e i suoi servizi, alla domanda”.

Al termine della sua relazione Simeone ha indicato l’unica sedia vuota al tavolo dei relatori, quella della presidenza, ed ha invitato Andrea Coluccino a sedersi insieme a loro “quel posto – ha precisato il sindacalista – spetta a te che hai vissuto una vera e propria aggressione durante le ultime elezioni rsu nella tua azienda di appartenenza. Siamo orgogliosi del tuo impegno al fianco del sindacato e dell’ottimo risultato che hai raggiunto. E’ da questo posto che partirai perché nessuno possa pensare che la storia la possano scrivere i mediocri ma solo i grandi come te”.

Presenti all’evento il segretario nazionale organizzativo Pierpaolo Bombardieri e quello regionale Giovanni Sgambati.

Molti gli ospiti presenti in sala: il vice presidente di Confindustria Avellino, Andrea Giorgi, il presidente della Provincia di Avellino, Domenico Gambacorta, il vice presidente della Provincia di Benevento Francesco Maria Rubano, i segretari generali della Cgil di Benevento e Avellino, rispettivamente Rosina Galdiero e Franco Fiordellisi, il segretario generale della Cisl Irpinia-Sannio, Mario Melchionna, i segretari generali Uil di Salerno e Caserta, il vicesindaco di Benevento, Maria Carmela Serluca, e il presidente dell’Alto Calore servizi, Lello De Stefano, oltre a molti referenti regionali Uil delle varie categorie.

L’intervento conclusivo è toccato a Pierpaolo Bombardieri: “In un momento storico così delicato – ha precisato –  credo sia indispensabile il dialogo sociale, unico strumento capace di alimentare la condivisione di scelte sociali doverose”.

Bombardieri ha focalizzato l’attenzione sui temi della disoccupazione, dell’assenza di infrastrutture e di problemi legati alla sanità: la realtà del Mezzogiorno è drammatica. Ma i politici, evidentemente, lo hanno dimenticato. Noi invitiamo il prossimo Governo – ha concluso – a porre l’attenzione sullo sviluppo e non sull’assistenza. La nostra proposta deve ripartire dalla dignità del lavoro, creando un’occupazione stabile, e misurando gli investimenti da realizzare per la sostenibilità sociale e non solo per quella economica. Strade e ospedali non sono distribuiti in modo omogeneo su tutto il territorio del paese e questo penalizza pesantemente il Mezzogiorno, dove da tempo è bloccato l’ascensore sociale che impedisce ai nostri giovani di sperare in un futuro migliore”.