Cinque finali. Si fa presto a chiamarle così, ma devi giocarle e vincerne quante più possibili per sgonfiare l’apprensione di fine stagione già avvertita un anno fa. “Dipenderà tutto soltanto da noi” ha chiarito subito Luigi Castaldo sgombrando il campo da qualsiasi pensiero legato agli avversari nella lotta salvezza. L’Avellino deve guardare in casa propria, o meglio ogni calciatore dentro sé stesso per trovare il giusto spirito in vista della volata.
“Siamo consapevoli di non trovarci in una buona situazione di classifica – ha ammesso il dieci biancoverde – bisogna fare punti senza se e senza ma, la squadra sa cosa deve fare. Occorre più cattiveria per migliorare la classifica. Sotto il profilo del gioco stiamo facendo bene ma evidentemente non basta. Allora in questo momento della stagione preferisco giocare male e raccogliere il risultato”.
Concetto che non fa una piega, a patto che si migliori la tenuta difensiva. “Ma non è soltanto colpa della difesa quando prendi gol – ha precisato il capocannoniere dei lupi con dieci reti – tutti dobbiamo aiutare la squadra, anche noi attaccanti con il sacrificio. Ci manca la personalità? Ci sono giovani che in piazze calde come quella di Avellino possono venire meno ma tutti qui si stanno impegnano, con l’aiuto di tutti ci tireremo fuori”.
Anche quello dei tifosi. “Saranno determinanti con il loro apporto che non ci hanno fatto mai mancare” ha confessato Luigi Castaldo, uno che la folla l’ha arringata parecchie volte al Partenio-Lombardi. Lo saranno in trasferta contro il Carpi di cui il bomber di Giugliano non si fida affatto: “E’ sbagliato pensare ad un Carpi dimesso, nessuno ti regala niente, sarà dura e siamo già concentrati sulla partita. Vincere sarebbe un bel passo in avanti. La quota salvezza è a 48-49 punti”.