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VIDEO/ Caserta come Avellino: i furbetti del cartellino dilagano in Campania

Pasquale Manganiello – Sono passati solo tre mesi dallo scandalo venuto alla luce presso l’Asl di Avellino. Ventuno dipendenti, consapevoli della propria condotta indebita, consci del fatto che la Procura stesse stesse indagando da tempo sui loro comportamenti, andarono avanti per mesi, continuando a strisciare i cartellini di altri dipendenti degli uffici Asl di Avellino.

E’ quanto emerse dal blitz che gli uomini della Squadra Mobile di Avellino realizzarono all’Asl di Avellino, in via degli Imbimbo. La Questura di Avellino rilevò attraverso le immagini delle telecamere le assenze ingiustificate. L’operazione, denominata Badge Malati, ha portato alla misura cautelare interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico servizio e/o ufficio a carico di 21 dipendenti dell’Asl di Avellino, responsabili di prolungate assenze temporanee dal servizio, attraverso il distorto utilizzo del badge di presenza.

Dopo tre mesi ecco che lo scandalo dei furbetti del cartellino si ripropone in Campania, stavolta a Caserta.

Timbravano il badge e lasciavano il posto di lavoro per fare shopping, andare a correre e portare i figli a scuola. Oppure utilizzavano i badge dei colleghi assenti per registrare l’inizio del servizio. Per 16 dipendenti della Asl, fra cui 5 dirigenti, a Caserta è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare: in 9 sono finiti agli arresti domiciliari, 7 sono stati sospesi dal pubblico impiego. I dipendenti sono ritenuti dal gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere responsabili, a vario titolo, di truffa e false attestazioni o certificazioni in concorso, con le aggravanti di aver commesso il fatto a danno di un ente pubblico. Ai domiciliari anche un consigliere comunale di maggioranza del comune di Valle di Maddaloni, Agostino Renzi: collaboratore amministrativo professionale dell’Unità Operativa di Medicina Legale del Distretto 13 dell’Asl di Caserta, è accusato di avere agevolato un collega timbrando il suo cartellino e facendolo risultare presente.

Una prassi distorta che continua a dilagare. Intanto il decreto sulla stretta per i furbetti del cartellino aspetta il via libera definitivo del Consiglio dei ministri nel pomeriggio del 15 giugno. Tra le misure principali: gli assenteisti verranno sospesi senza stipendio in sole 48 ore. Poi decorrerà un mese di tempo per la difesa e il proseguimento dell’istruttoria. Entro 30 giorno si potrà essere licenziati, estromessi per sempre dalla pubblica amministrazione. Ed entro tre mesi, la Corte dei Conti potrà anche multare lo statale che, con le sue false attestazioni, abbia leso l’immagine dell’amministrazione.

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