“Lo Stir di Pianodardine è vetusto, risale agli anni ’90: quindi andrebbe adeguato, reso più moderno ed efficiente, ma sicuramente non va ampliato. Del resto, gli stessi tecnici di IrpiniAmbiente parlano di ammodernamento. La confusione viene generata dall’amministrazione provinciale di Avellino che non vuol rendere noto, nei dettagli, il progetto”.
Così Carlo Sibilia, subito la visita all’impianto di trattamento meccanico e biologico, destinato alla produzione di frazione secca trito vagliata. Un sopralluogo, di oltre un’ora, anticipato da una fitta conversazione tra il portavoce del Movimento Cinque Stelle e Nicola Boccalone, amministratore delegato di IrpiniAmbiente.
“Abbiamo avuto modo di apprezzare la preparazione dei tecnici e dei lavoratori che operano ogni giorno all’interno dell’impianto – sottolinea Sibilia -. Ci hanno spiegato che loro non premono per nessun ampliamento. Per quanto riguarda l’umido, lo Stir ci pare in grado di trattarlo in via provvisoria. Quindi, in questa fase di emergenza, andrebbe anche bene. Il problema è definire, una volta per tutte, una serie politica regionale dell’impiantistica in provincia di Avellino. Ed occorre incentivare il compostaggio di comunità. Ad ogni modo, chiediamo di visionare tutte le carte e le documentazioni dello Stir e di prendere visione del progetto che ha in mente la Provincia”. Sulla stessa lunghezza d’onda di Sibilia, la senatrice Vila Moronese della Commissione Ambiente.
“C’è una grave carenza di impianti adeguati in Campania che va sanata al più presto. Non è possibile andare avanti così, sulle emergenza si specula troppo”.
Alla visita hanno preso parte anche i candidati alla carica di sindaco di Atripalda e Solofra del M5S: Francesco Nazzaro e Michele Pirolo.