VIDEO / Caos consiglio comunale, la minoranza scrive alla Lamorgese ma tende anche la mano: “Siamo disposti a condividere un progamma per la città”

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Luca Cipriano e Nicola Giordano

Alfredo Picariello – Il sindaco Festa non ne vuole sentire nemmeno parlare e, dunque, non commenta. Alcuni elementi della sua maggioranza non sono in città per motivi di lavoro e non riusciamo a confrontarci con loro. La questione consiglio comunale, dunque, sembra interessare al momento soltanto l’opposizione ed ai tre rappresentanti del gruppo “Libertà è Partecipazione”, i cosiddetti “dissidenti”. Tutto questo, mentre Avellino – purtroppo una minima parte di essa – è stata costretta ad assistere a due sedute di civico consesso a dir poco imbarazzanti. Ma anche significative, se vogliamo, dal punto di vista politico.

La maggioranza che sostiene il primo cittadino, infatti, non è poi così granitica, visto che ieri è caduto per l’ennesima volta il numero legale e il parlamentino non è riuscito ad approvare dei debiti fuori bilancio. Alla fine, dopo circa due ore, la seduta è saltata perché erano presenti soltanto 11 consiglieri.

“Questa maggioranza non ha più i numeri, svuota il consiglio comunale e, siccome non riesce nemmeno a garantire il numero legale, anche il sindaco preferisce non venire in aula, seguendo i lavori da remoto dalla stanza del primo piano dove sarà sicuramente occupato in vicende istituzionali”. E’ il commento di Nicola Giordano, capogruppo di “Laboratorio Democratico”, sicuramente tra i consiglieri comunali più attenti.

“I consigli comunali sono ormai diventati una ratifica per la maggioranza ed un momento di grande difficoltà per la minoranza che non riesce a poter valutare in maniera corretta i provvedimenti. Per cui siamo costretti costantemente ad astenerci perché le pratiche arrivano, quasi sempre, in maniera incompleta”.

“A tutto questo – sottolinea Giordano – si aggiunge una vicenda tutta interna agli uffici per mancanza di personale ma, soprattutto, per mancanza di una guida, ormai siamo in mano al caso. Questo fa sì che la manutenzione non viene seguita in maniera corretta e siamo così costretti a pagare anche somme importanti ai cittadini per risarcimenti vari. Per non parlare, poi, della pista ciclabile di viale Italia. Da circa tre mesi, non sappiamo che provvedimenti abbia in mente la giunta. Ho segnalato che, dal provvedimento di chiusura, ci sono 45 giorni ma, al momento, non c’è stato né il ripristino né di demolizione. Siamo veramente affidati al caso e questo non fa per niente bene alla città”.

Per tutta questa serie di motivi, come potete ascoltare anche nell’intervista video, Nicola Giordano annuncia la volontà di far arrivare la questione-consiglio comunale di Avellino sul tavolo del ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese. Per ripristinare l’agibilità democratica del civico consesso, paralizzato anche dal fatto che cinque commissioni su sette sono bloccate.

“Se fossi il sindaco verrei in consiglio comunale e spiegherei quali sono le difficoltà all’interno della maggioranza, appellandomi al senso istituzionale di tutti. Stilerei un programma che serva alla città. Purtroppo, Festa non ha il coraggio di venire in aula, perché non ha i più i numeri. Siamo ormai alla conclusione politica di questa amministrazione, il sindaco ne prenda atto. Venga a parlare alla città in consiglio comunale”.

Giordano ricorda che “la minoranza ha sempre cercato di dare il proprio contributo” nell’interesse della città. “Noi siamo ancora disposti a condividere un programma, basta che il sindaco ne prenda atto. Di fatto la sua amministrazione è bloccata in tutto”.

Carmine Di Sapio, del gruppo “Libertà è Partecipazione”, si dice “molto amareggiato di quest’immobilismo che si è venuto a creare a Palazzo di Città. Da diversi mesi chiediamo un confronto con l’amministrazione. Oggi, più che mai, il sindaco dovrebbe fare le dovute verifiche nella maggioranza”.

“La via del confronto è l’unica soluzione per uscire dallo stallo, Festa deve fare sintesi tra le varie anime che compongono la sua amministrazione. Noi siamo sempre stati chiari – dice ancora Di Sapio – il rimpasto in giunta non serve: vogliamo solo essere ascoltati, le poltrone non ci interessano. E’ necessario un cambio di passo ma sulle idee, non sugli uomini. L’opposizione, in questo momento, deve fare l’opposizione, la maggioranza deve fare il proprio dovere. I problemi, lo ripeto, sono tutti nella maggioranza: prima dobbiamo fare sintesi all’interno di questo perimetro”.