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VIDEO/ Ato Rifiuti, salta di nuovo la seduta: è bagarre tra i sindaci

ato rifiuti

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E’ saltata di nuovo per non aver raggiunto il numero legale la riunione sulle linee guida del governo dell’Ato Rifiuti presso la sala consiliare del Comune di Avellino.

L’abbandono di alcuni sindaci al momento della votazione ha negato l’approvazione del regolamento di funzionamento e composizione degli Sto.

Bagarre in aula al momento della chiamata dell’Ufficio di Presidenza con la protesta vibrante del sindaco di Venticano Luigi De Nisco che ha accusato i primi cittadini che stavano abbandonando l’aula di poca responsabilità, chiedendo in seguito le dimissioni del presidente Mario Bianchino.

“La questione l’altra volta riguardava sia i contenuti sia il metodo – ha spiegato il sindaco di Teora Stefano Farina – in quanto su sollecitazione di 16 sindaci il presidente non ci aveva incontrato per capire le ragioni di questi dubbi che ci vedevano molto critici sulla possibilità di allargamento degli Sto. Oggi gli impedimenti formali sono stati rimossi dopo una consultazione con il presidente: conservando delle piccole riserve sono rimasto per garantire il numero legale. Occorre dare l’esempio ai cittadini, bisognerebbe far valere le proprie ragioni ma se la maggioranza dovesse orientarsi in modo diverso è necessario accettare il risultato. Io mi sarei astenuto ma non ho condiviso il fatto che si siano interrotti i lavori. Le assemblee vanno governate, a monte ci dovrebbe essere un’organizzazione diversa che ci permetterebbe di ritrovare la quadra”.

“Far venir meno il numero legale per la seconda volta – ha concluso Farina – è un’opportunità che abbiamo perso. Io temo che il presidente Bianchino possa fare un’azione quasi logica: ritrovarsi con le dimissioni di Bianchino sarebbe una beffa per l’intera provincia”.

Mario Bianchino

Il presidente dell’Ato Rifiuti e sindaco di Montoro, Mario Bianchino, al momento della conta aveva fatto appello al senso di responsabilità dei sindaci considerando irriguardoso far venir meno il numero legale ed agitando lo spauracchio del Commissariamento come una possibile umiliante realtà, sottolineando come le decisioni di carattere costitutivo non proibiscano il confronto per quelle che riguarderanno poi l’operatività.

Parole che non hanno convinto alcuni sindaci che hanno abbandonato l’assemblea subito dopo il minuto di raccoglimento per la dipartita del sindaco di Sturno, Aurelio Cangero.

“Io prendo atto di una cosa – ha affermato Bianchino a margine della seduta – c’è un oggettivo impedimento al funzionamento dell’organo assembleare. C’è una normativa che pone barriere alquanto ardue: alla seconda convocazione è necessaria la maggioranza assoluta dei Comuni e la maggioranza assoluta della popolazione dell’intera provincia. Dal mio punto di vista ci sarebbe bisogno di una modifica di questo aspetto a livello regionale. La seconda considerazione è che non sono emerse proposte alternative a quella dell’ufficio di presidenza. Ci sono state osservazioni che saranno prese in esame dal momento che non ci sono atteggiamenti di contrasto. Non si giustifica l’abbandono dell’aula, il problema è stare all’interno del confronto”.

E sulla possibilità delle dimissioni da presidente dell’Ente: “Ci poniamo un problema di ordine complessivo che va oltre la mia persona e che riguarda il funzionamento dell’Ente d’ambito e la possibilità di una costituzione. Il resto ha un’importanza estremamente irrisoria”.

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