Fiducia nelle Istituzioni e nelle nuove generazioni affinché domani non ci si volti più dall’altra parte di fronte a episodi di violenza. E’ il pensiero del capo della Procura di Avellino Rosario Cantelmo che stamane ha preso parte, col giudice Giuseppe Riccardi, all’incontro su etica e legalità che si è tenuto presso l’auditorium dell’Imbriani di Avellino.
Di mafie e vittime della malavita organizzata ma non solo: il convegno che ha visto protagonisti gli studenti dell’istituto avellinese ha rappresentato l’occasione per i ‘cittadini del domani’ di assistere e partecipare attivamente alla lectio magistralis dei due rappresentanti del Palazzo di Giustizia di Avellino sulle tematiche della giustizia e della legalità.
“La speranza – ha detto Cantelmo – è che queste nuove generazioni non si abbandonino alla rassegnazione, all’indifferenza ma anche alla connivenza che purtroppo oggi troviamo nella società civile campana. Creare questa nuova coscienza sarà come raggiungere un risultato eccezionale. I ragazzi sono i cittadini del domani, quelli che possono dare una svolta seria a questa società attuale che è assente su temi importanti”.
LA VICENDA DEGLI APPALTI NEL VALLO LAURO – Cantelmo ha brevemente commentato l’episodio delle infiltrazioni malavitose negli appalti a Marzano di Nola: “Le nuove infiltrazioni della camorra sono rivolte alle Istituzioni, al fine di piazzare uomini nei luoghi che contano. Si dividono militarmente il territorio e adesso provano a controllare gli Enti”.
Ma per Cantelmo le colpe sono da dividersi: “I pubblici amministratori vengono scelti dai cittadini e quindi siamo noi i responsabili delle persone che abbiamo messo ai vari livelli di governo. Occorre perciò una maggiore attenzione quando esercitiamo il diritto al voto. E’ troppo semplice delegare agli altri la colpa di quello che succede. Se scegliamo la persona che poi risulta meno attenta alle regole morali dobbiamo fare non solo critica a questa persona ma a noi stessi, forse colpevoli di essere stati troppo leggeri nella scelta”.
DDA AD AVELLINO? IMPROBABILE – “Una nuova Dda ad Avellino? Difficile che possa concretizzarsi. Il fenomeno non è tale da meritare una nuova Dda ad Avellino. Quella di Napoli ha uomini e mezzi per poter controllare quanto accade qui. Se la situazione dovesse aggravarsi allora tutto potrà essere messo in discussione ma questo però sottintende ad un discorso istituzionale più complesso che prevedrebbe anche la nascita di una Corte d’Appello ad Avellino”.