Il capitano biancoverde è rincuorato dalla prova offerta dal collettivo al Bologna e dal suo ritorno ai livelli precedenti al lungo periodo vissuto nell’ombra.
Avellino – E’ tornato protagonista a Bologna dopo un tunnel lungo quasi due mesi. Angelo D’Angelo è tornato al “Dall’Ara”, guidando con grinta e determinazione la mediana biancoverde. Con lui è tornato anche l’Avellino in serie positiva grazie ai quattro punti in 180′. “Ho rivisto l’Avellino di sempre – afferma soddisfatto il mastino di Ascea – Per come si era messa la gara avremmo potuto conquistare l’intera posta in palio. Prendiamo comunque questo punto come buon auspicio per il futuro”.
Il periodo buio, quello dei nove punti in undici partite, è acqua passata. “Tutto è scaturito da un fattore mentale – ha confessato D’Angelo – la pressione del tifo e dei media in una piazza come Avellino aumenta quando i risultati non arrivano. Ora però siamo rinati e possiamo giocarci le nostre carte fino all’ultimo”. La panchina non piace a nessuno, specie ad un leader in campo e fuori: “Stare fuori mi ha fatto molto male, ma per ogni calciatore è così. L’importante però è essere rientrato con forti motivazioni”.
All’orizzonte il Trapani: “Non sarà una partita facile, ci sono nove punti tra noi e loro. Nessuno ci regalerà niente da qui alla fine, ma se mettiamo in campo la voglia di fare delle ultime due partite possiamo andare lontano. E’ tornato l’entusiasmo, ma rimaniamo coi piedi per terra perché conosciamo gli ostacoli che abbiamo dovuto superare finora”.