Marco Grasso – “Il lavoro si crea costruendo politiche mirate per lo sviluppo che, nel corso degli anni, sono state piano piano abbandonate. Basti pensare che la quota di spesa pubblica nel Sud è sensibilmente inferiore a quella destinata agli investimenti nel Centro-Nord: è chiaro che se non si modificano certi rapporti diventa difficile invertire il trend”.
Ad Avellino per presentare gli ultimi dati della Svimez sul Mezzogiorno, il direttore Luca Bianchi rilancia l’emergenza giovani. “L’abbonando dei giovani è, da un lato, dovuto alla carenza di lavoro, ma dall’altro anche da un deterioramento della qualità della vità”.
“Il nostro rapporto evidenzia come gli asilo nido, i servizi di assistenza agli anziani, ma anche le scuole siano in progressivo calo. Non è un caso che, a differenza di qualche anno fa, i giovani oggi emigrano già per gli studi universitari, perchè ritengono che vivere in contesti più dinamici possa comunque aiutare in prospettiva”.
Bianchi non nasconde che al Sud ci sia anche un problema di sommerso e lavoro sottopagato. “Credo che anche l’Irpinia non sia certo immune ad un fenomeno sociale che allontana ulteriormente i nostri giovani. Dobbiamo investire sulla formazione e l’istruzione per creare le giuste condizioni per trattenere i giovani e avviare nuovi percorsi di sviluppo”.
E’ cauto il suo giudizio sul governo Movimento Cinque Stelle-Lega. “Aspettiamo la legge di stabilità per capire qualcosa in più, anche se fino ad oggi si è fatto ancora poco per il Mezzogiorno. E’ chiaro che non può bastare il reddito di cittadinanza ad invertire la rotta. I giovani chiedono lavoro, opportunità, non certo assistenza”.