VIDEO/ Ballottaggio, Genovese: Patto determinante, i nostri accordi saranno chiari

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AVELLINO- “Siamo determinanti e chiederemo accordi chiari e trasparenti per il bene della città sul nostro programma”. Rino Genovese a 24 ore dalla definizione degli apparentementi ufficiali per le amministrative, che scadono domani, convoca la stampa, mette sul piatto tutto il peso del ventidue per cento del “Patto Civico” e avvisa anche quelli che definisce “mediatori” in campo per convincere i suoi candidati: non perdano tempo, siamo un patto granitico e coeso, la nostra scelta sarà univoca. Per ora non ha “spoilerato” con chi ci sarà l’accordo, anche se dalle sue parole sembra chiaro l’orientamento, su cui frena però lo stesso Genovese, verso la candidata dell’amministrazione uscente Laura Nargi. Ma ecco cosa ha detto Rino Genovese. A partire dalla scelta che si pone davanti e al ruolo del “Patto Civico”. “In questo fine settimana la città con il suo voto ha preso due decisioni importanti. La prima. Quali dei candidati a sindaco dovesse andare al ballottaggio. Ha scelto Nargi e Gengaro. Ma ha preso una decisione, forse ancor più importante, con la percentuale dei voti che ha onorato il Patto Civico ha di fatto deciso chi sceglierà il prossimo sindaco della città di Avellino. Il Patto Civico ha una grande responsabilità e non si tira indietro rispetto a questa responsabilità. Noi siamo un patto coeso compatto e quindi saremo determinanti, ma seguendo le regole della democrazia e della trasparenza che ci hanno sempre contraddistinto durante la campagna elettorale. Andiamo per step, domani scade il termine per gli apparentamenti cosiddetti formali, io ho incontrato entrambi i candidati che sono andati al ballottaggio, Nargi e Gengaro. Con grande cordialità ho fatto loro gli auguri per il successo che hanno avuto dalle urne i complimenti e a loro ho detto quello che ho condiviso con i miei candidati consiglieri e con la parte enorme della città che ci ha votato. Noi siamo pronti a dialogare sulla base di presupposti specifici”. Ed ha anche elencato quali sono: “Il primo: una condivisione chiara, netta, seria e trasparente del nostro programma. Noi alla città vogliamo dare delle regole chiare e se dobbiamo fare degli accordi, la città deve sapere su che cosa stiamo ragionando. Poi c’è la condivisione amministrativa per l’attuazione del programma, non gli interessa alla spartizione di potere. Ci interessa che tutto ciò che abbiamo concordato con la nostra città, la voce della nostra città, possa essere garantita nella gestione amministrativa, ora c’è tempo fino a domani per decidere, ci sono interlocuzioni in atto e capisco che questa legge elettorale per le elezioni diretta del sindaco, che a me non piace troppo, prevede questa formula del ballottaggio con gli apparentamenti. Che inevitabilmente se si fanno danneggiano la coalizione che è arrivato al ballottaggio dovendo far partecipare al premio di maggioranza anche le coalizioni che si apparententano. Però è il modo più democratico è più trasparente che esista. Noi ci aspettiamo che su questa base che si facciano gli accordi se ciò non dovesse accadere, ma ripeto ci sono ancora ore per poter riflettere, entriamo in un’altra fase che è quella della settimana decisiva che ci porterà poi al voto e la nostra posizione non cambierà. Noi saremo Determinanti per le elezioni del futuro sindaco di Avellino di fatto il patto sceglierà chi sarà il futuro sindaco di Avellino, ma sempre sulle stesse basi, anche se non si potranno formalizzare gli apparentamenti noi chiederemo di fatto accordi chiari e trasparenti, perché la città deve sapere su che cosa ci stiamo accordando e per che cosa noi ci accordiamo”. La base dell’accordo spiega Genovese e’ fondata sullo: “sviluppo della nostra città, sulla condivisione del nostro programma che riteniamo un programma serio, efficace e soprattutto condiviso con la nostra comunità”. Ma ha avuto piu’ disponibilita’ da Nargi o da Gengaro? “Ci sono delle discussioni in atto, che partono da presupposti anche comprensibili, ma sono i presupposti che si debbano mettere in discussione se si vuole fare un accordo. Io non posso certo fare accordi con chi vuole esclusivamente parlare di partiti. La nostra discesa in campo è stata una discesa proprio per superare la simbologia dei partiti e partecipare ad una competizione in nome della città, non posso discutere con chi già ha blindato le proprie giunte e quindi non vuole compartecipare alla gestione amministrativa per l’attuazione del programma, non per la gestione del potere. Gli apparentamenti gli accordi si faranno sulla base di condivisione di politiche, noi chiediamo per il bene della città di condividere una politica”. Questo farebbe pensare ad una esclusione di apparentamenti con Gengaro, ma Genovese frena: “Non escludo niente, anzi, io li sto proponendo gli apparentamenti. Semmai sono gli altri che si escludono. Capisco che Gengaro sta facendo un discorso però esclusivamente partitico. Noi abbiamo proposto di allargare una visione della città, noi abbiamo una visione della città ben chiara precisa, c’è bisogno di un momento di maturità politica che porti ad una scelta per il bene della città che scavalchi, oltrepassi la visione esclusivamente simbolica dei partiti”. Nessun dubbio anche sulla compattezza del Patto Civico: “ll Patto Civico è fatto da 150 candidati, che ho definito “un esercito della salvezza”. Sono 150 persone che sono scese in campo, ma le loro sensibilità politiche, individuali che non fanno parte del ragionamento complessivo è il nostro e’ un patto granitico. Anzi, colgo l’occasione per suggerire a quanti, come li vogliamo definire mediatori, che in queste ore stanno contattando tutti i miei candidati da una parte e dall’altra di non perdere tempo. La nostra decisione sarà univoca e granitica e perciò determinante”. Allora si può dire che Genovese vada verso la Nargi? “No, Genovese va verso l’appoggio di chi vuole condividere un’idea di città, che è quella espressa dal Patto civico, chiediamo questo, chiediamo di poter condividere le idee e che al primo posto ci siano le politiche sociali, che ci sia una democrazia partecipata e una città green,.solidale e sostenibile. Insomma tutto ciò che abbiamo espresso nel nostro programma, perché è un programma che è nato dalla città e con la città e noi dobbiamo dare risposte”. E se questo apparentemento ufficiale non ci fosse? ” Sì, domani scade la parte formale prevista dalla legge degli apparentamenti, per me non cambia molto. Sarebbe utile, ideale, democratico e trasparente che venga fatto un apparentamento. Se ciò non dovesse avvenire la nostra posizione non cambia. Noi chiederemo accordi ufficiali, trasparenti, in nome per il bene della città sul nostro programma”. Non resta che attendere ora cosa avverrà in questa lunga giornata.