L’inviato a Roma, Claudio De Vito – Oltre un’ora di udienza presso il Tribunale Federale Nazionale, dove l’Avellino si è presentato insieme al Catanzaro per ascoltare le richieste delle Procura Federale sulla base dei deferimenti per il presunto illecito sportivo legato alla partita del 2013.
In fondo al dibattimento le richieste attese ma che fanno tremare i due club: per entrambi chieste la retrocessione all’ultimo posto nel campionato in corso e la penalizzazione di tre punti nella prossima stagione. L’accusa, guidata dal sostituto Procuratore Federale Gioacchino Tornatore, ha inoltre chiesto 5 anni con preclusione di inibizione e 70mila euro a carico di Walter Taccone, e 4 anni e 60mila euro per il direttore sportivo Vincenzo De Vito.
“E’ andata meglio del previsto” ha affermato a margine del dibattimento l’avvocato Eduardo Chiacchio che durante la sua arringa ha calato l’asso dalla manica, vale a dire una pronuncia di proscioglimento del Tribunale Federale Nazionale nei confronti di Cristiano Doni nell’ambito del processo calcioscommesse che ha visto coinvolto l’ex capitano dell’Atalanta per il presunto illecito sportivo del match Crotone-Atalanta risalente al 22 aprile 2011.
“La ricostruzione delle condotte contestate operata dalla Procura Federale appare lacunosa, poiché non sono indicati, né le modalità attraverso le quali il predetto accordo sarebbe stato effettivamente realizzato, né i soggetti effettivamente contattati o, comunque, coinvolti al fine di realizzare una combine complessa, che prevedeva la realizzazione di un pareggio con oltre tre goal” questo il dispositivo della sentenza del TFN che ha prosciolto Doni e sul quale ora il legale dell’Avellino fa leva.
“E’ una sentenza dirimente in questo processo – ha spiegato Eduardo Chiacchio – afferma che un terzo soggetto non coinvolto nelle intercettazioni non può essere assolutamente condannato né tantomeno incriminato laddove non ci siano intercettazioni che lo riguardano. Questa pronuncia è una pietra miliare sulla speranza di vedere l’Avellino prosciolto, sapevamo delle richieste severe della Procura Federale”. La sentenza del collegio giudicante di primo grado è attesa probabilmente nella mattinata di mercoledì, alla vigilia della trasferta di La Spezia.
Le richieste su sponda Catanzaro sono speculari: 5 anni di inibizione con preclusione e 70mila euro per Giuseppe Cosentino; 4 anni e 60mila euro per Armando Ortoli. Per l’ex attaccante Andrea Russotto, ora al Catania, chiesti 3 anni e 50mila euro euro. Per gli ex dirigenti giallorossi Francesca Muscatelli e Marco Pecora, deferiti per omessa denuncia, chiesti 6 mesi e 30mila euro a testa.