VIDEO/ Avellino, Ciampi si difende sul caso ‘vele’ ma esplode la polemica in Consiglio Comunale

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Durante il Consiglio Comunale odierno a Palazzo di Città la discussione è stata aperta dall’intervento del primo cittadino Vincenzo Ciampi. Non sono mancate contestazioni e strascichi da parte dei consiglieri comunali.

Ecco di seguito l’intervento integrale del primo cittadino.

“Questa sera sono stato chiamato a riferire, a ritornare su vicende attinenti al Consiglio Comunale del 9 Agosto.  Vicende collegate all’attività consiliare ma che si sono svolte fuori da quest’Aula. Vicende che attengono alle modalità di comunicazione e di informazione.

Consentitemi una premessa per me importante.

Ho deciso di mettermi in gioco e provare a risollevare la città perché io e molti altri avellinesi non ne potevamo più.  Non ne potevamo più di una città allo sbando.

Una città devastata e distrutta da 50 anni di clientelismo funzionale alla creazione di consenso elettorale. Una città amministrata male. Denari sprecati, cantieri eternamente aperti, risposte zero e sensazione di assenza. Vicende giudiziarie imbarazzanti. Mi sono detto “io non sono così, Avellino non merita questo”.

Non mi sono fermato alla lamentela ma mi sono rimboccato le maniche per creare un’alternativa. L’ho trovata nel movimento 5 stelle e insieme a questa forza politica, negli anni, abbiamo costruito un programma e una forza seria e responsabile.

Oggi scelta da milioni di italiani, il partito più votato, per guidare questo Paese. E questo è anche il motivo per cui oggi, per la prima volta dopo 50 anni, ad Avellino, si discutono le linee programmatiche, in questo consiglio, di una forza politica nuova, diversa dalle precedenti, mai presente nelle precedenti consiliature.

In totale discontinuità con il passato. Un passato dal quale ereditiamo un’amministrazione sotto assedio. Una casa in fiamme. E per salvarla ogni giorno proviamo a spegnere il fuoco.

Qualche volta urtiamo leggermente qualche soprammobile, ma credo sia veramente il minimo in questa situazione. E sicuramente non siamo qui a provocare danni, ma a risolvere i problemi e le soluzioni lasciate appese da anni. Penso all’apertura della Bonatti, a quella del ponte della Ferriera, alle operazioni emergenziali che hanno permesso di salvare il Calcio ad Avellino e alla provincia.

Le fiamme sono rappresentate da un bilancio incomprensibile con dei numeri poco chiari, numeri che rappresentano i soldi dei cittadini. Usati male. Usati, almeno nella migliore delle ipotesi, senza chiarezza.

Ma grazie alla nostra azione abbiamo revocato quel bilancio, già bocciato dai revisori dei conti, e abbiamo accolto con favore l’aiuto dello  Stato a fare chiarezza. Adesso un organo terzo, il Commissario ad acta, è chiamato a realizzare l’operazione verità sui conti comunali. Noi, ovviamente, abbiamo il dovere morale di non coprire nessuno. Tutta la verità sui conti deve venire fuori.

E, se necessario, porteremo tutto in Procura. Ovviamente tutto quello che non è già oggetto d’inchiesta. A rappresentare le fiamme ci sono le vicende giudiziarie del passato, il caos sui conti del teatro, il caos sull’Alto Calore, il caos sull’assegnazione delle case popolari, il caos sull’Aias, il caos sui parcheggi. Stiamo parlando di soldi dei cittadini avellinesi. E molti di voi conoscono queste vicende, queste fiamme, meglio di me. Lo sappiamo tutti qui dentro e lo sa la gente fuori.

Fatta questa premessa avrei voluto concentrare tutto il mio tempo a disposizione oggi per parlare delle soluzioni che abbiamo programmato per questa città. Il futuro che abbiamo in mente per i figli di Avellino.

Di servizi che funzionano, di una città pulita, di un verde curato, di una città delle opportunità, opportunità di sviluppo, opportunità di formazione con l’università dei nuovi media, di una città che investe sulla manutenzione della cosa pubblica con la consapevolezza che questa è solo momentaneamente in nostra gestione. Per 10, 15, 20 anni ci occuperemo della città per ricostruirla e lasciarla meglio di come l’abbiamo trovata.

Ma poi ci saranno i nostri figli a dover farsene carico con i valori, gli insegnamenti e l’identità che gli avremo trasmesso. Avrei voluto parlare di questo, di come abbassare le tasse, di come stimolare turismo, industria e commercio nella giusta armonia. Di come aiutare i quartieri della città ad uscire dal degrado.

Invece devo dedicare del tempo a parlare ancora di una vicenda ampiamente dibattuta dai media e opinione pubblica più di 20 giorni fa. A questa richiesta che io, la mia giunta, i consiglieri e il Movimento 5 stelle tutto troviamo alquanto fuori luogo, rispondiamo con la nostra opinione.

Richiesta di una parte del Consiglio per carità, non condivisibile forse, ma naturalmente e pienamente legittima. E pertanto, nel pieno rispetto delle istituzioni e delle opinioni di tutti riferirò nella maniera che ritengo opportuno sull’argomento.

Come è noto nelle casse del comune per la festa del Ferragosto 2018, che ricordiamo non essere solo una festa perché viene il “cantante” ma grande opportunità di vetrina per la città. Occasione di aggregazione per la nostra comunità.

Di rafforzamento e definizione della nostra identità cittadina. E non in ultimo, formidabile attrattiva commerciale e turistica. erano state lasciate nelle casse comunali 0 euro cioè niente dalla precedente amministrazione. E questo è un dato di fatto, lo specifico solo perché non vorrei che qualcuno si svegli domani e voglia usare altri soldi in querele nei miei confronti. Diciamo che mi preoccupo del risparmio dei cittadini e non vorrei venisse dissipato inutilmente.

Detto questo mi sono attivato dal primo istante del mio insediamento avvenuto il 12 luglio per richiedere alla regione dei fondi aggiuntivi agli zero euro destinati dal Pd, del valore di 50mila euro e ad altre associazioni destinatarie di ingenti finanziamenti comunali di rivedere insieme le somme.

Devo dire che, con mia grande sorpresa, ho trovato una grande disponibilità e dalla Regione e dalle associazioni interessate, organi che mi permetto di ringraziare in questa sede per la loro ragionevolezza e disponibilità. Ragionevolezza e disponibilità sicuramente dovute anche alla comprensione dell’importanza dell’evento. Per muovere questi finanziamenti già assegnati dalla precedente amministrazione avevo bisogno di effettuare una variazione di bilancio.

Naturalmente ho pensato, legittimamente, come le regole della buona amministrazione consentono di fare, di chiedere l’assenso al consiglio comunale e non solo alla giunta. In primis perché mai avrei pensato di trovare in questo consesso alcun tipo di ostacolo alla realizzazione di questa manovra che avrebbe solo dato lustro a questa assise e permesso la realizzazione di una vetrina storica tradizionale.

Anzi mi sarei aspettato in quel momento di ricevere degli incoraggiamenti, ma anche delle critiche se non sul merito, forse sul metodo. Mi aspettavo ci avreste criticato perché avevamo studiato un programma del Ferragosto 2018 di tutta fretta e lo aveste ritenuto un programma poco condiviso. Se queste fossero state le critiche le avrei accettate ben volentieri e mi sarei confrontato con voi e con la città spiegando che tali scelte erano state dettate da questioni legate alla contingenza del tempo. Infatti, se non avessi operato così avremmo rischiato di far saltare il Ferragosto 2018, ma questo non era il nostro intento.

Ma ho poi dovuto constatare, mio malgrado, che tale fosse l’intento di altri. Infatti, a tale richiesta di variazione di bilancio da parte mia e della giunta a questa assemblea ci è stato risposto con una critica a mio avviso strumentale e inaccettabile di “pregiudiziale”.

Non capisco e francamente non condivido il passaggio tecnico che ha permesso la votazione di tale pregiudiziale. Ma tant’è io, la mia giunta e i consiglieri del movimento 5 stelle l’abbiamo accettata. Abbiamo accettato l’esito del voto a tale pregiudiziale. Infatti, non abbiamo poi proceduto alla variazione di bilancio come da noi proposta, dovendo tuttavia accettare l’affossamento da parte dei proponenti, dei votanti e degli astenuti a tale votazione del ferragosto 2018. Tutto quello che ne è conseguimento è soltanto legittima informazione che non ha leso alcun diritto di alcuna forza politica di informare su ciò che accade in quest’aula.

Il Movimento 5 Stelle, forza politica della quale mi onoro di far parte e delle quale evidentemente non sono che un componente e non certo il capo politico, ha deciso di comunicare attraverso lo strumento ritenuto più idoneo cosa fosse accaduto durante la seduta di consiglio che ho appena descritto.

Stendo un velo pietoso sulle offese che ho ricevuto in seguito di non rispettare le istituzioni; come ho dimostrato è falso perché sindaco, giunta e consiglieri M5S hanno accetto il verdetto della votazione.

Stendo un velo pietoso anche sulle accuse di fascismo, comunismo o nazismo che mi sono piovute addosso. Ribadisco che noi non siamo ne di destra ne di sinistra ne di centro  ma siamo qui per fare esclusivamente il bene della città. Che siamo qui disposti ad ascoltare e a discutere ma solo se alla base c’è il rispetto reciproco e l’obiettivo di realizzare delle cose di cui la città ha urgente bisogno.

Cose che abbiamo scritto nel programma elettorale che i cittadini hanno scelto alle ultime elezioni. Certo è che, lasciatemelo dire, mi sarei aspettato la stessa foga nella reazione anche sulle vicende giudiziarie e gli scandali che hanno colpito le amministrazioni precedenti di cui sopra. Tuttavia in quelle occasioni non ho visto conferenze stampa al vetriolo, paginate di giornale e critiche durissime durante interviste televisive.

In quei casi non ho assistito a sollevazioni popolari, non ho visto molte facce. Anzi ho avuto la sensazione che qualcuno si nascondesse, chissà perché. Interessi particolari? Questo non lo so. E oggi non m’interessa saperlo perché, per quanto mi riguarda, quel verdetto è stato chiaramente espresso dalle urne.

Ora sarei lieto se si riuscisse ad andare oltre e chiederei infine a voi le stesse cose che sono state chieste a me. Siete rispettosi voi delle istituzioni, del lavoro degli assessori e del voto popolare che ha espresso un sindaco del Movimento 5 Stelle?

Dopo la dittatura della maggioranza (Ed è su questa frase che si è scatenata la tensione in sala consiliare. Infatti il consigliere Pd Ivo Capone ha contestato le parole del sindaco disapprovando i toni usati ndr)  che ha imperversato negli ultimi decenni ad Avellino, volete dare alla città la dittatura della minoranza?

Sarebbe il caso che prima di accusare gli altri di non rispettare scelte o istituzioni si guardi prima in casa propria. Per finire, il mio auspicio è quello che si dedichi il tempo giusto a questa vicenda, consapevoli del fatto che al termine di questa discussione non avremo risolto alcun problema ai cittadini della Ferrovia, di Rione Mazzini, di contrada Archi, di via Piave o di Rione Parco o di Picarelli.

Ma naturalmente sono rispettoso delle istituzioni e del dibattito consiliare civile e non chiederò con nessun atto formale o cavilloso di contingentare la discussione. Tuttavia mi affiderò al vostro buonsenso con rinnovata fiducia.

Mi alzo la mattina con la coscienza pulita e con l’unico obiettivo di migliorare questa città. Io non mi candiderò alle prossime elezioni europee ne tantomeno alle prossime elezioni regionali.

Non lo farò io e non lo farà nessuno dei consiglieri del Movimento 5 Stelle. Abbiamo delle regole chiare che rispettiamo. Non siamo seduti su queste poltrone con altre mire se non quelle di portare fino in fondo il programma elettorale.

Di proposte e di idee siamo sempre disposti a discutere. Ma credetemi mi auguro vivamente che si riducano i consigli comunali convocati come strumento per elevare una critica che non fa bene alla risoluzione dei problemi. Abbiamo questioni non più rimandabili di cui occuparci. Sono certo che la maggioranza di voi qui lo capirà. Grazie a tutti”.