VIDEO/ Toscano: “Avellino, sarai la mia famiglia e non chiamatemi cannibale”

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Claudio De Vito – E venne il giorno di Domenico Toscano. Virtualmente sulla panchina dell’Avellino oramai da settimane, l’ex tecnico di Cosenza, Ternana e Novara è stato presentato alla piazza desiderosa di proiettarsi in avanti dopo la tormentata stagione appena finita in archivio.

“E’ un piacere per me far parte di questa famiglia” ha esordito Toscano. “Ringrazio la società per avermi reso partecipe del progetto triennale – ha aggiunto – dal primo giorno in cui ci siamo incontrati, è nata subito una grande intesa tra me e la dirigenza. Saranno con me Michele Napoli nel ruolo di vice, Pietro La Porta preparatore atletico e Michele Gerace che allenerà i portieri. Vogliamo fare un buon lavoro, speriamo di toglierci insieme grosse soddisfazioni”.

“Le motivazioni sono alla base di tutto – ha spiegato Toscano – anche perché vengo da otto mesi di inattività. C’è tanta voglia di ripartire da parte mia e della società. Credo nel lavoro, nella disciplina e nel rispetto dei ruoli. Tatticamente i miei sistemi di gioco sono il 3-4-3 e il 3-5-2, anche se il calcio è diventato molto duttile. A livello sia tattico che caratteriale mi vedo vicino a Rastelli. Mi sento spesso con lui, mi ha parlato di Avellino”.

Quattro promozioni – due a Cosenza, una a Terni e una a Novara – gli hanno procurato il soprannome di “Cannibale”, tuttavia scomodo per il diretto interessato. “Odio essere chiamato così, è un appellativo che non mi piace tanto” ha sottolineato sorridendo.

Ultimata la presentazione, Toscano ha guadagnato l’uscita della sala stampa per ricevere il saluto della folla biancoverde festante con un curioso siparietto. Un tifoso gli ha fatto notare il colore della cravatta che indossava – granata, a richiamare i colori sociali della Salernitana – invitandolo scherzosamente a toglierla. Richiesta soddisfatta tra il delirio generale. L’era Toscano è ufficialmente iniziata.

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