Claudio De Vito – Una giornata campale che si è conclusa con un nulla di fatto, con una fumata grigia che tende al nero, sul fronte della trattativa societaria tra Walter Taccone e Michele Gubitosa.
Tutto era iniziato in mattinata con il ritiro da ogni negoziato da parte del proprietario di HS Company interessato all’acquisto della società dalle mani di Walter Taccone, per nulla intenzionato a privarsi di tutte le quote in suo possesso. Qualche ora dopo la schiarita nelle relazione tra i due ex soci che si sono ritrovati all’Hotel de la Ville teatro di un convegno sulla giustizia sportiva alla quale ha preso parte anche Eduardo Chiacchio, difensore dell’Avellino nel processo sportivo per la presunta combine della gara di Catanzaro del 2013.
A margine dell’evento promosso dal dirigente avellinese Bruno Iovino, l’incontro tra i due attori della trattativa societaria in una stanza adiacente alla hall del noto hotel del capoluogo. Un quarto d’ora circa di colloquio a tratti animato tra i due che hanno ripercorso i punti critici (otto quelli totali) della proposta d’acquisto inviata venerdì scorso dai legali di Michele Gubitosa. 
Superato lo scoglio delle quote, la criticità si è spostata sui debiti fuori bilancio come ammesso dai diretti interessati. “Gubitosa e chi insieme a lui è interessato a rilevare l’Avellino vogliono garanzie sulle sopravvenienze passive che non possiamo fornire semplicemente perché non le conosciamo” ha confessato Walter Taccone con riferimento ai punti 6 e 7 della proposta. “La mia posizione è ferma e decisa – ha tuonato il patron biancoverde – ho fatto un passo indietro ma la situazione attualmente è di difficile soluzione”.
“Quando un socio vende deve dare garanzie su certi debiti, cioè sulle fatture che non si vedono nel bilancio” ha spiegato Michele Gubitosa a suggello dello stallo registrato in serata. E’ assai probabile che le parti in causa si aggiorneranno già domani. Intanto si riflette al termine di una giornata frenetica nell’arco della quale non sono mancati i colpi di scena.