Dal Partenio-Lombardi, Claudio De Vito – L’imperativo è rialzare la testa e quale migliore occasione per farlo se non la gara con la Spal, avversario dei piani alti della classifica. L’Avellino ha bisogno di ritrovare la retta via verso la salvezza dopo tre sconfitte ed una valanga di reti incassate nelle ultime quattro partite.
“Mi è dispiaciuto per come abbiamo perso – ha affermato in conferenza stampa Walter Novellino – si può farlo, ma ci vuole cattiveria. Dovremo mettercela anche domani perché le strutture di gioco le abbiamo. In questi giorni ho cercato di far capire ai miei calciatori cosa significa giocare con la maglia dell’Avellino. C’è stato un calo ma dobbiamo avere fiducia nei nostri mezzi. Credo nella forza della mia squadra”.
“A Coverciano (dove Walter Novellino si è recato lunedì per la cerimonia di consegna della Panchina d’Oro, ndr) mi hanno preso in giro perché ho preso tanti gol nelle ultime partite” ha scherzato il tecnico di Montemarano che, per esorcizzare la crisi, ha aperto al turnover: “Alcuni elementi potrebbero rifiatare, c’è un po’ di stanchezza – ha ammesso – tutto però sta nel tirar fuori la cattiveria. Non dobbiamo avere paura contro la Spal, piuttosto serve coraggio”.
Ecco allora che in difesa dovrebbe trovar spazio Marco Migliorini per far riposare William Jidayi accanto a Berat Djimsiti. Nel 4-4-1-1 spazio a Luigi Castaldo e Daniele Verde insieme dal primo minuto: “Ho visto un altro Castaldo questa settimana – ha confessato Walter Novellino – sta benissimo e non è detto che domani non possa giocare. Verde sta attraversando un brutto momento, un po’ di riposo gli farebbe bene ma lo considero fondamentale”.
Per Soufiane Bidaoui si profila pertanto un altro inserimento a gara in corso con la sua esplosività, mentre Federico Moretti, inserito tra i convocati (dai quali invece è stato escluso Richard Lasik), “ha provato ma vederemo domani mattina perché non potrei sprecare subito una sostituzione se dovesse avere problemi, lui dice di stare benino”.
Ad oggi il regista genovese parterebbe dalla panchina con Fabrizio Paghera e Stephane Omeonga mediani e Angelo D’Angelo largo a sinistra, ma pronto ad accentrarsi al varo del 4-3-3 in corso d’opera.