Una cornice di pubblico da brividi per una passione sconfinata che ha ritrovato la sua storica insegna. L’Avellino ha ritrovato la propria tradizione incarnata dal lupo dell’Unione Sportiva 1912 ritrovata a sei anni di distanza dal fragoroso fallimento dell’era Pugliese.
Il logo è tornato sulla divisa ufficiale che Mario Dell’Anno ha consegnato al capitano biancoverde Angelo D’Angelo gonfiando il petto in un momento carico di emotività e sentimento.
Un’ora intensa di gala al Campo Coni, che ha ospitato sul proprio prato qualcosa come cinquemila cuori biancoverdi, durante la quale il giornalista Sky Gianluca Di Marzio e la madrina dell’evento, la giornalista di Piuenne Luisa Mariani, hanno riservato la ribalta a tutti i protagonisti del club. A partire dal presidente Walter Taccone, il primo a salire sul palco per raccontare le emozioni del momento.
A seguire il direttore generale Massimiliano Taccone e il direttore sportivo Enzo De Vito, i quali sono riusciti nell’impresa di dribblare le insidiose domande sul mercato di un esperto in materia come Di Marzio, poi mister Attilio Tesser, ancora una volta colpito dal calore che lo aveva già travolto nel giorno della sua presentazione al “Partenio-Lombardi”.
Dopo i protagonisti principali, spazio a staff tecnico, dirigenziale e sanitario al completo con conseguente passerella per ogni singolo calciatore. Standing ovation per Pierluigi Frattali, entrato nel cuore dei tifosi per la sua umiltà oltre che per le sue gesta in campo; decibel elevati per il rientrante Chiosa, Arini, capitan D’Angelo, Trotta e Castaldo.
Prime parole in biancoverde per Francesco Tavano che ha vinto la timidezza mostrando tutto l’entusiasmo per la nuova avventura. Qualche fischio per Togni, mai apprezzato dalla tifoseria ed in procinto di rescindere il contratto.
Tutti appassionatamente sul palco per offrire il contorno alla consegna della maglia ufficiale che ha suggellato una notte da brividi per il popolo biancoverde.