VIDEO/ Profughi, Cillo: “Accoglienza in strutture non adattate. Non più di 20 migranti ad Avellino”

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Pasquale Manganiello – A margine della conferenza stampa a Palazzo di Città per la presentazione della giornata dedicata alle vittime della mafia, l’assessore ai Servizi sociali Marco Cillo si sofferma sull’accoglienza dei migranti nel Comune capoluogo ed in provincia di Avellino:

“L’accoglienza non si  improvvisa – ha sottolineato l’assessore – i servizi sociali hanno realizzato un progetto che a breve verrà discusso in un tavolo in Prefettura. La mia opinione è che non si possano ospitare 180 immigrati in una struttura adattata per poi farlo diventare un lager senza servizi. Come amministratore io sono per l’accoglienza di un numero ridotto di migranti, un’accoglienza silenziosa distribuita su tutto il territorio avellinese su piccoli numeri e non in strutture pubbliche adattate. Dal mese di dicembre siamo in contatto con la Prefettura per trovare la soluzione più idonea”.

“Un profugo non è qualcosa che vale 32,50 euro – continua Cillo – ma una persona che è scappata da situazioni difficili e che ha una dignità. La mia idea è di fare un esperimento su 20 profughi nella città di Avellino, un’autogestione con mediatore culturale ed animatore della comunità. Piccoli numeri quindi per favorirne l’integrazione”.

Cillo interviene su quanto accaduto ieri con l’esodo dei migranti ospitati da un anno nei centri sequestrati alle porte di Avellino:

“E’ stata una pagina vergognosa. Non so se stanno meglio o peggio fuori dall’Irpinia, resta il fatto che il Comune non ha una struttura pubblica di accoglienza in grado di ospitare dignitosamente questi migranti. In passato sono state fatte deleghe in bianco senza pensare alla crescita comune. Mi metto nei panni della Prefettura che è stata lasciata sola, il mio compito è quello di azzerare le pessime pratiche e come Servizi Sociali lo stiamo facendo. L’accoglienza dei grandi numeri non va bene mentre la distribuzione di 10 migranti in ogni comune irpino permerebbe una sistemazione dignitosa per ognuno di questi profughi. La progettazione è partita, naturalmente ci vuole del tempo e, in particolare, urge l’impegno delle singole Amministrazioni.”

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