Pasquale Manganiello – In occasione della conferenza stampa per la presentazione della Rete provinciale IMA (Infarto Miocardico Acuto), frutto della sinergia tra Azienda Sanitaria Locale di Avellino e Azienda Ospedaliera “San Giuseppe Moscati”, il Direttore Generale dell’ASL di Avellino, Maria Morgante, ha parlato dell’atto aziendale che ha generato lo strappo con Michele Vignola e Rosanna Repole, i quali non hanno escluso, per usare un eufemismo, il ricorso al Tar.
“Il piano è stato approvato e resta quello – ha ribadito la Morgante – sono felice per la costituzione del Comitato dei sindaci a cui faccio i migliori auguri. Confido nel fatto che ci sarà sinergia per collaborare in maniera significativa. Ricorso al Tar? Siamo in democrazia, non posso impedire ai sindaci di fare le proprie azioni ma siamo in fase commissariale e dobbiamo gestire quello che abbiamo, non quello che immaginiamo di poter avere. Inoltre quando parliamo di atto aziendale non possiamo solo fare riferimento ai presidi ospedalieri ma considerare l’intero nucleo dei territori.”
“Tutta la polemica ha innescato la riorganizzazione del comitato dei sindaci, una cosa importante – ha detto il numero uno della Citta Ospedaliera, Angelo Percopo – se c’è l’arroccamento non si va da nessuna parte, se c’è condivisione le cose che si fanno certamente saranno buone. Il Tar giudica l’aspetto formale, noi dobbiamo giudicare aspetto l’aspetto sostanziale con i sindaci che sono i primi responsabili della sanità.”
Intanto, il prossimo 4 dicembre partirà il nuovo software di gestione delle liste di attesa.
“Il prossimo 11 dicembre ci rivedremo e decideremo la decorrenza del Cup Unico” – ha concluso Percopo.