ATRIPALDA- Il gruppo che gestisce la catena Conbipel di cui fa parte il punto vendita di Atripalda assente al Tavolo convocato in Prefettura per discutere insieme al sindacato, ad una delegazione delle lavoratrici e al sindaco di Atripalda Paolo Spagnuolo il futuro delle nove lavoratrici, che dal prossimo 8 dicembre rischiano di non avere piu’ un lavoro.
Al termine del confronto a Palazzo di Governo, Luigi Ambrosone, responsabile Filcams per le province di Avellino e Benevento e gia’ da giorni impegnato al fianco delle nove lavoratrici che rischiano di perdere il lavoro, ha stigmatizzato questo comportamento da parte del gruppo: “La Conbipel ha inviato una comunicazione alla Prefettura per informare che non si sarebbero presentati, perché è stato aperto un tavolo ministeriale e hanno una convocazione per il 10 dicembre. Ovviamente, noi abbiamo fatto presente al prefetto che questo è un gioco scorretto”. Per il primo cittadino di Atripalda Paolo Spagnuolo: “Si dice che l’otto dicembre sarà l’ultimo giorno di lavoro per le nove lavoratrici di Conbipel ma non c’è chiarezza nemmeno su questo. Non sappiamo per quanti giorni ancora, dopo l’otto, saranno impiegate le lavoratrici nell’attività di svuotamento dei locali. Anche stamattina, l’azienda è stata particolarmente scorretta, rifugiandosi dietro una vertenza nazionale che riguarda più unità produttive” ha continuato il sindaco. “Sappiamo che non tutte le 50 unità produttive seguiranno lo stesso iter, nel senso che ci sono chiusure imminenti, come quella di Atripalda, e altre previste per il 2025. Oggi, al tavolo in Prefettura, volevamo chiedere chiarezza. Le lavoratrici devono sapere qual è il loro ultimo giorno di lavoro e, soprattutto, quando scatteranno gli ammortizzatori sociali. Immaginavamo che la procedura lineare fosse la seguente: cessazione dell’attività, licenziamento per cessazione e attivazione della Naspi” ha spiegato il primo cittadino.
“Tutti i gruppi consiliari hanno già espresso la disponibilità a votare favorevolmente una manifestazione di volontà affinché chi subentrerà nella locazione possa reintegrare queste lavoratrici”. “Siamo in una provincia in cui la disoccupazione è un problema gravissimo, ancora di più quella femminile. È una gravissima emergenza che cercheremo di evitare in ogni modo”
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