VIDEO/ Pd, il day after. Festa: “Pressioni sui delegati. Commissariamento unica soluzione”

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“L’unica soluzione possibile oggi è il commissariamento. Chi ha guidato il partito in maniera fallimentare negli ultimi anni non può essere il garante di tutti”.

Il day after dell’assemblea provinciale del Pd di Avellino è contraddistinto dalle dichiarazioni di Gianluca Festa, tra i promotori della mozione di sfiducia al segretario provinciale Carmine De Blasio che, come si ricorderà, non ha avuto seguito a causa del mancato raggiungimento delle 51 presenze a sostegno della proposta in sede assembleare.

Sarebbero, dunque, ben 4 le assenze registrate ieri in Assemblea rispetto ai 54 che hanno sottoscritto la mozione di sfiducia a De Blasio.

“Riscontriamo l’assenza formale di un firmatario, così come c’è stata una delegata che per ragioni di lavoro non era presente in Irpinia – ha precisato Festa che però aggiunge – Due persone però hanno ceduto alle pressioni che sono arrivate anche ai delegati della mia area, non presentandosi in sede di Assemblea. Siamo riusciti così a raccogliere 50 presenze, non sufficienti a sfiduciare il segretario ma bastevoli ad affermare che questo Pd è frantumato, non ha un leader forte ed è stato pensato solo per spartizioni di basso livello, a cominciare dal segretario stesso”.

Nella foto Festa, Capone e Palmieri
Nella foto Festa, Capone e Palmieri

Anche quella di ieri al Cappuccino di Capriglia Irpina è stata una seduta dibattimentale assai accesa. Dall’ultima assemblea dem esce un partito spaccato per metà che riconferma le distanze tra le varie correnti maturate successivamente all’ultimo Congresso e all’assemblea provinciale pre-Regionali.

Per Festa, però, “… dopo due anni fallimentari nei quali il Pd di Avellino ha perso ovunque e ha perso ogni autorevolezza, è giunto il momento di scrivere la parola fine. Il Pd è scomparso dai territori, non è più il riferimento per i tanti sindaci d’Irpinia”.

Di qui l’auspicio: “Intervengano subito i riferimenti nazionali e regionali con la nomina di un commissario e si aprano dunque le porte ad un nuovo congresso”.

 

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