VIDEO / “All’Irpinia serve un nuovo patto tra imprenditoria, cittadini, lavoratori e politica”. Il programma di De Vizia per i prossimi 4 anni

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Alfredo Picariello – Una due giorni di “fuoco” per il neo-presidente di Confindustria Avellino. Dopo l’assemblea di ieri sera, questa mattina Emilio De Vizia era al tavolo della sala “Agnelli” per rispondere, sempre in modalità da remoto, alle domande dei giornalisti. Con lui, alcuni componenti della sua squadra, ovvero Massimo Iapicca, Carmen Verderosa e Angelo Petitto.

“Confindustria è un’associazione forte, non è ricca ma nemmeno indebitata, come imprenditori e come associazione abbiamo sempre svolto il nostro ruolo ed il nostro compito con grande impegno ma anche con passione civile”, afferma l’imprenditore irpino.

“Ci approcciamo all’incarico che abbiamo ricevuto provando a svolgere, innanzitutto, un’attenta azione di verifica e di monitoraggio delle opere pubbliche già avviate in provincia di Avellino. Crediamo, ad esempio, sia necessario continuare ad avere un’interlocuzione per ciò che riguarda l’Alta Velocità, oppure con l’Asi per capire come ci si intende muovere nella richiesta e gestione di nuovi lotti, per capire se davvero la Zes sia un volano di crescita e di sviluppo per l”Irpinia. Inoltre, restano irrisolte alcune problematiche relative alle condizioni delle strade e delle infrastrutture a servizio delle stesse”.

De Vizia aveva parlato delle grandi opere anche nella sua relazione di mandato di ieri sera. “Le grandi infrastrutture in corso di realizzazione nel prossimo lustro (soprattutto liea ferroviaria Napoli-Bari e strada LioniGrottaminarda), la cui realizzazione pur costituisce un elemento di rilevante positività per l’apparato produttivo e lavorativo provinciale, da sole non bastano e, soprattutto, il rischio che si corre è, fra cinque anni o poco più, di inaugurare opere pubbliche che potrebbero aver perso il loro valore a servizio della collettività irpina”.

“Per questo – prosegue – non possiamo permetterci nei prossimi quattro anni di restare fermi o, peggio ancora, continuare ad arretrare: dobbiamo ricominciare a correre e lo dobbiamo fare non lesinando, ciascuno di noi, il proprio impegno”.

“Come Confindustria rappresentiamo tutte la aziende, siamo la voce delle imprese di questo territorio che è fatto di tanti imprenditori capaci e lungimiranti del posto ma anche di imprenditori nazionali che investono qui da anni”.

“Siamo pronti a dialogare in maniera costante con le organizzazioni sindacali”. Su questo punto, De Vizia si è soffermato più volte. E lo aveva affrontato anche nella relazione. “Quest’emergenza sanitaria deve insegnarci che non possiamo più approcciarci verso la risoluzione dei problemi come prima, è necessario che il sindacato non sia più come prima ma lo stesso dicasi per gli imprenditori. Tutti insieme dobbiamo mettere da parte i vecchi approcci”.

“Occorre rafforzare, a livello provinciale, il clima di aperto dialogo e confronto già creato negli ultimi anni. È necessario, infatti, ascoltarsi reciprocamente e lavorare fianco a fianco per elaborare un progetto comune di sviluppo per l’intera provincia, che tenga conto delle istanze di ciascuno e che non lasci indietro nessuno”.

“Confindustria e sindacati hanno l’obbligo storico di affrontare con maturità le delicate e capitali sfide che il futuro pone alla provincia di Avellino. La collaborazione stabile tra le due più importanti entità del mondo produttivo provinciale potrebbe davvero fare la differenza, superando qualche pregiudizio e qualche posizione ideologica che, in passato, ha a volte compromesso l’efficacia delle loro azioni”.

“Sono ottimista – aggiunge -, Confindustria ci sarà sempre quando sarà chiamata ad affrontare problemi veri e reali, non ci sarà quando non si affrontano questioni serie, ma solo strumentali. Non ci faremo condizionare da niente e da nessuno”.

“Il rinnovato interesse infrastrutturale per la nostra provincia, luogo di incontro tra Est ed Ovest del Mediterraneo ed Europa, punto di contatto tra differenti realtà economiche, culturali e sociali, da sempre crocevia comunicativo non solo di strade ma, soprattutto, di idee tra Nord e Sud, merita di essere colto come occasione di implementazione di un nuovo sistema urbano di natura sovracomunale, che tenga conto delle aspettative e degli interessi, ma anche delle vocazioni produttive dei diversi comparti territoriali di cui si compone la provincia di Avellino”.

De Vizia ha le idee ben chiare e lancia la proposta: “La valorizzazione delle specificità richiede, tuttavia, un programma politico unitario, coordinato, armonico, un nuovo patto tra imprenditoria, cittadini, lavoratori e politica”.

“Non è più il tempo – sottolinea – delle polemiche sterili, funzionali ad alimentare egoistici e partigiani interessi diretti a conseguire indebiti vantaggi economici in danno di chi con il proprio studio, il proprio ingegno, la propria intelligenza, la propria intraprendenza imprenditoriale, il proprio lavoro, alimenta il benessere collettivo”.

“Non è più il tempo per una politica che non sa guardare alle esigenze del territorio, al bisogno di servizi pubblici, anche locali (trasporto, sanità, rifiuti) efficienti, efficaci ed economici, che alimenta, in molti casi, sacche di disvalore sociale e culturale che reprimono le aspettative di affermazione sociale ed economica delle migliori intelligenze anche economiche della provincia”.

“È questo, invece, il tempo nell’impegno, dell’iniziativa, dell’intelligenza, del lavoro: solo con questi fondamentali strumenti potremo invertire un trend che definire negativo per il Mezzogiorno d’Italia e per le aree interne potrebbe costituire un elegante eufemismo”.