VIDEO/ Ad Avellino le panchine in legno diventano di plastica

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Enzo Costanza – Le nuove panchine montate al corso Vittorio Emanuele non sono di legno, come si legge nel bando di gara, ma di materiale composito. Si tratta del “wpc” ovvero wood plastic composite ,costituito da plastica e farine di legno.

Abbiamo intervistato l’architetto Claudio Rossano che ci ha parlato del mistero del finto legno, che “sostituisce” il legno vero. Proprio così, le magagne lasciate in eredità dalla passata amministrazione non smettono mai di stupire i cittadini avellinesi.  Con una recente determina dirigenziale, la n. 678 del 19/09/2018 , è stato deciso di approvare il verbale di visita, relazione e certificato di verifica di conformità relativo alla fornitura di arredo urbano prevista nell’ambito dell’intervento di “Riqualificazione arredo urbano del Corso Vittorio Emanuele”.

Un importo di € 80.035 più iva, per un totale di 97.643 euro.  Per tale fornitura si procedeva mediante una richiesta d’offerta sul Mercato elettronico per la Pubblica Amministrazione (MePa) e si indiceva una procedura negoziata per la fornitura in opera di arredo urbano (panchine con e senza spalliera e sedute di grandi dimensioni, in legno).

Come possono constatare tutti i cittadini quelle panchine non sono di legno, ma di un materiale composito costituito da fibre di legno e materiale termoplastico che hanno costi differenti rispetto al legno. La ditta fornitrice è la Metalco, che nel sito presenta il prodotto come alternativo al legno.

Ma, al di là del costo, è evidente che il materiale fornito e posto in opera non è quello richiesto dall’Amministrazione. Vorranno i solerti dirigenti comunali spiegare l’arcano e dire soprattutto se è stato terminato e collaudato il progetto di arredo urbano del Corso?  Ad oggi quell’arredo urbano è un vero e proprio guazzabuglio in cui convivono le nuove panchine in WPC, le vecchie in acciaio inox e pietra insieme ai contenitori per piante in inox. Lo sconcerto è tanto e lo sperpero pure.