“Un privato che acquista un rudere evidentemente ha ben altri interessi sotto”.
Così Pasquale Giuditta, sindaco di Summonte, protagonista stamane presso la sala conferenze dell’Alto Calore Servizi dell’incontro informativo con le fasce tricolori di Avellino sulla questione acqua e sulla possibile aggregazione tra l’Acs e la Gesesa.
In verità, a rispondere all’appello dell’ex parlamentare irpino, sono stati però davvero in pochi: visti tra i vari Capone di Montella, Capone di Mirabella Eclano, Vanni di Altavilla Irpina, De Nisco di Venticano, Bergamasco di Grottolella, De Angelis di Chiusano, Leone di Vallata.
“Non basta semplicemente il 50% più uno del consenso – ha detto Giuditta parlando della prossima assemblea dei sindaci dell’Acs (in programma il giorno 11 marzo, ndr) – non occorre approvare alcuna mozione e non servono i reclutamenti dei sindaci da parte dei partiti. Per la questione acqua, prima si individuano gli ingredienti e poi si va avanti con la ricetta”.
Di qui la stoccata a Lello De Stefano, numero uno dell’Acs, presente all’incontro: “Sinora sono stati fatti solo corsi di formazione – ha detto Giuditta alludendo agli incontri convocati dall’Ato Calore Irpino in Provincia con i sindaci Acs irpini – Occorre prima fare chiarezza sui conti di Acs e poi parliamo del modello. Noi sindaci non possiamo restare inermi di fronte a discussioni inutili e soluzioni già trovate. Altro che tavoli in Provincia – ha detto ancora – bene sarebbe stato prima sentire i sindaci”.
E dunque, la riflessione: “Perché un privato vuol comprare un palazzo che sta cadendo? L’interesse di Gesesa va valutato attentamente perché forse non coincide col nostro“.
Da parte dei sindaci presenti, non sono mancate le critiche. Per Ferruccio Capone, “… sinora c’è stato solo frastuono e scelte sbagliate, è stato fatto solo il lavaggio del cervello per arrivare ad una aggregazione dubbia”.
Così ha replicato lo stesso De Stefano: “Siamo per la tutela acqua pubblica – ha detto – Ora si avvia una discussione seria e serena che speriamo vedrà tutti difendere l’Irpinia, il Sannio e l’acqua pubblica. Come Acs siamo sempre stati convocati sinora, dall’Ato, dalla Provincia di Avellino e poi da quella di Benevento. Sinora nessun atto, qualsiasi decisione sarà presa dai sindaci di Avellino e Benevento”. De Stefano ha poi precisato: “L’ipotesi di aggregazione con Gesesa è solo una delle scelte possibili. Mandato in scadenza? Lo decideranno i sindaci”.
Infine, si è registrato un no comment da parte di De Stefano sul polverone Garanzia Giovani che si è sollevato nelle ultime settimane intorno all’Acs.