VIDEO/ Acqua, Aurisicchio (SeL): “Privatizzazione? Strategia studiata a tavolino. Responsabilità enormi del Pd”

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Stamane presso la Federazione di Sinistra Ecologia Libertà il coordinatore provinciale Raffaele Aurisicchio è tornato sull’argomento “acqua”, commentando l’esito della recente assemblea dei sindaci soci dell’Alto Calore in riferimento alle prospettive di gestione delle risorse idriche nella nostra provincia.

“Siamo appena agli inizi di una vicenda lunga e penosa – ha dichiarato Aurisicchio – ci vuole un cambio di passo rispetto a quanto accaduto finora. Quello che è certo è che hanno tentato di far tutto in poco tempo senza coinvolgere nessuno. Noi non possiamo accontentarci dell’ affermazione ‘decideranno i sindaci’. Questa vicenda è stata oggetto di una programmazione scientifica portata avanti per ottenere il consenso dei sindaci ad uno ad uno. C’entra Garanzia Giovani, c’entrano le situazioni debitorie dei comuni nei confronti di Alto Calore, c’entra l’approccio benevolo di Ge.se.sa., c’entrano pressioni politiche. Facciamo appello alla società civile per una mobilitazione a difesa dell’acqua pubblica e del territorio.”

“Il voto dell’assemblea dei sindaci dice tante cose – ha continuato il coordinatore provinciale di SeL – intanto si va avanti con il 43%, quindi con una minoranza di consensi. Per comporre questo 43% è stato decisivo l’apporto sannita, esempio lampante di come la danza continuino a menarla i beneventani. Inoltre è stato decisivo l’apporto dell’Ente Provincia, abbiamo verificato la posizione ambigua del presidente Gambacorta che come sindaco di Ariano si schiera per il no alla privatizzazione mentre l’Ente Provincia si schiera per il sì con il delegato Pd Farina. Un colpo al cerchio un colpo alla botte, un comportamento pattuito a tavolino. Invitiamo a convocare il consiglio provinciale e stabilire in quella sede il comportamento dell’Ente.”

“La chiara responsabilità di questa situazione è da additare al Partito Democratico che nello Sblocca Italia ha presentato provvedimenti che favoriscono l’aggregazione a gestori esistenti, non rispettando il pronunciamento referendario. C’è una chiara responsabilità del presidente del Cda dell’Acs, colpevole di disamministrazione di un Ente con un buco enorme che annovera, tra gli altri, 10 milioni di debiti con l’Inps per contributi non versati. C’è la responsabilità del sindaco di Avellino che non si è distinto come ruolo guida della città capoluogo.”

“La privatizzazione consegnerà l’acqua irpina a Caltagirone, va il nostro apprezzamento ai sindaci che hanno votato per il no e che continueranno questa battaglia con noi per evitare questo scempio” – ha concluso Aurisicchio.

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