Sulla vicenda Cogei a Solofra e sulla questione depurazione nell’Alto Sarno si registra la nota del consigliere di opposizione a Palazzo Orsini, Antonello D’Urso. Di seguito la nota:
Quanto si sta verificando in queste ore, e mi riferisco alla vicenda della Cogei, ha riportato all’attenzione della politica solofrana la questione della gestione del ciclo depurativo.
Una questione, è bene ricordarla che non nasce oggi. E’ da quasi un ventennio che per il depuratore di via Carpisano si susseguono modelli gestionali che negli anni ci hanno fatto parlare di mini-ato, di società che tenessero dentro le province di Salerno ed Avellino, di convenzioni, di commissariamenti.
Alla fine di questa lunga liturgia di ipotesi gestionali alcune rimaste tali altre concretizzatisi in fatti concreti l’unico elemento certo è che il centro decisionale, rispetto alla depurazione delle acque reflue dei processi conciari, si è sempre più allontanato dal territorio.
Un fatto gravissimo se si considera la centralità e la delicatezza della depurazione nell’intero ciclo produttivo dell’industria conciaria. Le scelte vengono assunte da soggetti che sono altro rispetto al contesto economico e produttivo solofrano al quale resta un unico compito: pagare.
Nelle prossime ore i lavoratori dell’impianto solofrano, ai quali va la nostra piena solidarietà, sciopereranno perchè nonostante le concerie abbiano pagato quanto dovuto direttamente alla Cogei, la società, che vanta dei crediti nei confronti della Regione Campania, ha deciso di non pagare gli stipendi e quindi utilizzare i lavoratori come elemento di pressione su palazzo S. Lucia.
Un fatto gravissimo. Personalmente ritengo che domani, ventiquattro aprile, a protestare per quanto sta accadendo non debbano essere solo i lavoratori ma tutto il distretto conciario di Solofra. Imprenditori in testa. L’ambiente, i diritti dei lavoratori, la crescita sociale ed economica del nostro distretto non sono una burletta.
Solofra è diventata un polo industriale di primario interesse a livello nazionale ed internazionale solo grazie alla determinazione dei propri imprenditori e dei propri lavoratori. Vedere che oggi c’è chi pensa di poter mettere in pericolo tutto questo solo per meri interessi economici o politici è un fatto che dovrebbe fare indignare tutta la città.