Viadotti a rischio, la Procura chiede altri atti al Ministero

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Viadotti a rischio, il Procuratore Cantelmo chiede nuovi atti al Ministero per le Infrastrutture. Dopo le acquisizioni presso Autostrade, scattano dunque quelle presso gli uffici romani dove si recheranno stamane i pm avellinesi.

Sono undici i viadotti irpini finiti nel mirino della Procura della Repubblica di Avellino, diretta dal pm capo Rosario Cantelmo. Nel dettaglio si tratta dei viadotti “Pietra Gemma”, “Vallonalto II”, “Sabato”, Vallone Del Duca”, “Carafone”, “Lenze Pezze”, “Boscogrande”, “Del Varco”, “Vallonalto I”, “Scofeta Vergine” e “Francia“, tutti collocati lungo l’A16 Napoli-Canosa e tutti quotidianamente percorsi da centinaia di persone al giorno.

L’inchiesta sui viadotti riguarda le attività di manutenzione eseguite dall’agosto 2013 ad oggi ed è su questi elementi che la Procura ha deciso di avviare una nuova e più approfondita attività di indagine. Un’attività di accertamento partita di fatto nel corso del processo per la strage di Acqualonga che è costata la vita a persone.

Il tutto è iniziato dalla relazione del perito d’ufficio Felice Giuliani, incaricato dal giudice monocratico Luigi Buono di fare chiarezza sulle cause della tragedia. “L’usura dei sistemi di ancoraggio delle barriere stradali ha impedito di reggere l’urto del bus – si legge nella perizia – Una condizione che potrebbe essere comune ad altri tratti stradali gestiti da Autostrade per l’Italia“.

Un’ipotesi che per gli inquirenti avellinesi merita approfondimenti, tanto da arrivare a richiedere, come detto, tutta la documentazione relativa agli atti manutentivi eseguiti da agosto 2013 a oggi sulle barriere laterali degli undici viadotti presenti sull’A16 tra le uscite di Baiano e Benevento.