Via libera dalla Camera al decreto dignità: ecco tutte le novità

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Via libera dell’Aula della Camera al decreto dignità. L’assemblea di Montecitorio ha approvato il provvedimento con 312 sì, 190 no e 1 astenuto. Il testo passa ora in seconda lettura al Senato. Dall’estensione degli sgravi per le assunzioni alla reintroduzione dei voucher per il settore turistico sono molte le novità introdotte al testo.

Il provvedimento, licenziato dal governo alla metà di luglio, si compone di quattro grandi macrocapitoli. Il primo riguarda la stretta sui contratti a termine, con la reintroduzione delle causali, la riduzione delle proroghe a 4 e della durata massima a 24 mesi dai 36 attuali. Il secondo include le misure contro le imprese che incassano contributi pubblici e poi si trasferiscono all’estero, con l’introduzione di una sanzione da 2 a 4 volte il beneficio ricevuto. Il terzo capitolo introduce una serie di restrizioni contro il mondo del gioco d’azzardo e in particolare sugli spot in tv che diventano fuorilegge. L’ultimo riguarda infine l’abolizione dello split payment per i professionisti e il rinvio della scadenza dello spesometro da fine novembre a fine febbraio 2019.

inasprite le sanzioni per chi viola il divieto di pubblicità del gioco d’azzardo, cresciute dal 5% al 20% del valore della sponsorizzazione, con un minimo che deve ammontare comunque a 50 mila euro;
per risanare i rapporti con gli imprenditori, governo e maggioranza hanno trovato un accordo per prorogare al 2019 e al 2020 la normativa vigente sulla decontribuzione al 50% per le assunzioni a tempo indeterminato dei giovani sotto i 35 anni. L’incentivo vale per tre anni ed ha un tetto massimo di 3.000 euro. Senza un intervento ad hoc, la misura, prevista nella manovra 2018, si sarebbe trasformata a partire dal primo gennaio in un bonus meno appetibile per le imprese, riservato alla platea più stretta degli under 30. Il costo della misura è di 600 milioni fino al 2024, coperti in parte con un rialzo delle tasse sui giochi e in parte con le entrate derivanti dal previsto aumento dell’occupazione;
il taglio da 36 a 24 mesi della durata massima dei contratti a termine e l’obbligo di motivare con le causali gli eventuali rinnovi saranno valide per i nuovi contratti e le proroghe firmate dal primo novembre. Dall’entrata in vigore della legge al 31 ottobre rimarranno in vigore le vecchie regole;

come sanzione antiprecarietà è stato stabilito che superati i 12 mesi di contratto a termine, se non verranno indicate le causali dei rinnovi, il contratto si trasformeranno automaticamente in stabile;

le piccole imprese saranno favorite dall’estensione dei nuovi voucher, che potranno essere utilizzati non più solo dalle aziende agricole, ma anche da quelle alberghiere, ma di dimensioni ridotte, con massimo 8 dipendenti. Come già previsto potranno essere utilizzati come forma di pagamento per il lavoro di pensionati, disoccupati, studenti fino a 25 anni e percettori di forme di sostegno al reddito. La durata massima dell’utilizzo sale da tre a dieci giorni;
il lavoro domestico sarà escluso dall’aggravio contributivo dello 0,5% su ogni rinnovo di contratti a termine. Secondo Assindatcolf, il costo sarebbe stato di 160 euro a famiglia;
per tutelare i minori, come già per le sigarette, per giocare a slot e videolotteries sarà obbligatorio inserire nelle macchinette la tessera sanitaria. Gli apparecchi non omologati dovranno essere eliminati entro il 2020. Le novità sul capitolo giochi prevedono anche l’istituzione di un logo “no slot” per i pubblici esercizi, modifiche alle terminologie per i Gratta e Vinci e l’aumento del Preu per finanziare il bonus assunzioni. Viene infine prevista una riforma del settore entro sei mesi per combattere illegalità e salvaguardare le entrate erariali;
arriva la proroga dei contratti fino al 30 giugno 2019 e un concorso straordinario per risolvere il problema delle maestre con diploma magistrale conseguito prima del 2001-2002. Viene inoltre eliminato il limite di 36 mesi per i precari della scuola. Il tetto salta per i contratti di personale docente, amministrativo, tecnico e ausiliario;
il decreto ha assorbito il provvedimento che rinvia al primo gennaio la norma sulla fatturazione elettronica, altrimenti obbligatoria per il settore carburanti dal primo luglio;

con un emendamento a firma Baldelli (FI), è stata concessa a imprese e professionisti la possibilità anche nel 2018 di compensare le cartelle esattoriali con i crediti fiscali con la pubblica amminstrazione.