Anche ad Avellino arriva “Mesimex” (Major emergency simulation exercise). Si tratta dell’esercitazione internazionale voluta dal dipartimento della Protezione civile che nell’attività preventiva ha simulato la fase preparatoria di una eruzione del Vesuvio. Pur essendo in stato di quiescenza dal 1944, è ritenuto uno dei più a rischio al mondo. Avellino insieme agli altri 5 Comuni Nola – Interporto, Baronissi, Marcianise, Cairano e Capua) ha ospitato uno dei check point allestiti sul territorio campano. Scattato l’allarme alle ore 18.30, si è proceduto all’evacuazione della “zona rossa”, con la popolazione concentrata nei check point dove è stata registrata e dove ha ricevuto informazioni ed assistenza fino a quando, a rischio scongiurato, ha potuto fare ritorno nelle proprie case. Domani, invece, sarà il momento del bilancio con workshop e debriefing per tutti i partecipanti. L’allarme è scattato alle 8.30 con l’ordine di sgombero di 18 comuni della zona definita rossa. Da ogni città sono partiti 100 cittadini scelti per l’esercitazione. I circa 1800 sfollati hanno raggiunto i sei check point dove hanno ricevuto assistenza logistica. Come annunciato, alle 18.30 è rientrato l’allarme e alle 20.00 gli sfollati sono rientrati nei comuni di appartenenza. Sono state le prime prove generali della simulazione di evento calamitoso. Per Mesimex sono arrivati in Campania scienziati di tutta Europa, per studiare quelli che potrebbero essere gli scenari tellurici delle fasi di preallarme ed allarme precedenti una eventuale eruzione del vulcano più famoso del mondo. Sono state fatte nella giornata le prime prove generali. I volontari della protezione civile di tutta Italia hanno lavorato fianco a fianco con quelli dei comuni vesuviani, mettendo a disposizione automezzi e strumenti per rendere quanto più reale i momenti precursori dell’evacuazione della popolazione dai territori a più alto rischio Soddisfatto Guido Bertolaso per la prima fase del piano di evacuazione simulata legata al rischio Vesuvio: Così il Capo della Protezione Civile: “ I cittadini sono apparsi molto coinvolti, tra questi anche ultraottantenni impegnati. che hanno cercato di comprendere se scherzavamo o facevamo sul serio: a parte qualche livello di scaramanzia da parte di alcuni che sperano che l’evento vulcanico non abbia mai a verificarsi, ritengo che tutti abbiano compreso l’importanza dell’ esercitazione’” . Poi ha elogiato il fatto che tra la gente ci fossero molti bambini. “E’proprio sulla generazione di giovani che bisogna investire sempre di piu’, e’ prioritario, perche’ crediamo che attraverso di loro si possa riuscire a far crescere anche nei genitori la cultura della prevezione del rischio sismico, ed acquistare maggiore fiducia nelle istituzioni’
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