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Vertici Asm: “Sciopero continua, costretti alla cessazione attività”

La Direzione di ASM Produzione srl ritiene doveroso fare chiarezza sulla vertenza in atto per informare la cittadinanza di Avellino. ” Fin da gennaio 2013, la Direzione aveva informato che la Proprietà non avrebbe più avuto la possibilità di continuare a reggere una azienda che producesse perdite così importanti e, per questo motivo, dopo quattro anni di forte utilizzo, non garantiva la possibilità ad oltranza di accedere ad altri ammortizzatori sociali conservativi. Da tale data, Direzione, OOSS e Rsu hanno cercato ogni possibilità alternativa alla paventata chiusura aziendale. Le parti si sono riunite periodicamente e costantemente per affrontare la discussione che ha analizzato tutte le soluzioni possibili della vertenza. L’Azienda ha fatto la sua parte: anche con la mediazione del Sig. Sindaco Dott. Foti, ha tentato di trovare un accordo condiviso con le OOSS per evitare una cessazione annunciata da tempo con un piano articolato che prevedesse una ASM Produzione fortemente ridimensionata negli organici, (35 dipendenti), ma capace di lavorare senza l’utilizzo costante di ammortizzatori sociali, oltre alla disponibilità di trasferire altrettanti lavoratori in altre unità produttive Tiberina (altri 35 dipendenti) e prevedendo, infine, un accesso agli ammortizzatori sociali previsti in questi casi (liste di mobilità) con un giusto incentivo per la restante Maestranza. Avremmo così garantito il posto di lavoro in totale a 70 lavoratori, che rappresentano più della metà delle Maestranze attuali, mentre gli altri avrebbero ottenuto un lungo ammortizzatore che li facilitasse nel reimpiego lavorativo. Nonostante le tante riunioni alle quali abbiamo spiegato che tale proposta aziendale sarebbe stata l’unica soluzione che avrebbe evitato la chiusura definitiva del sito avellinese, le Maestranze hanno sempre puntato su soluzioni non sostenibili dal punto di vista economico. La loro ostinata ed incessante richiesta di altri ammortizzatori sociali conservativi (altra cigs senza affrontare i problemi) non ha generato mai proposte sostenibili da parte datoriale. Dopo 9 mesi di inutile confronto, l’Azienda si è vista costretta ad aprire la procedura di mobilità per cessazione di attività. Le OOSS e le Maestranze di ASM Produzione srl hanno quindi attuato uno sciopero selvaggio che paralizza di fatto l’attività aziendale. E questa provoca il peggior danno possibile all’Azienda, in quanto il contratto di fornitura si fonda sulla condizione della continuità e affidabilità delle consegne. Se questo non viene rispettato, l’Azienda viene esclusa da ogni fornitura e di fatto deve chiudere. E’ il presupposto principale dell’attività di una azienda come ASM Produzione. Nella riunione di venerdì 27 settembre, l’Amministratore di ASM ha chiaramente detto che lo sciopero in atto bloccava anche l’ultima possibilità di trovare una soluzione diversa da quella comunicata dall’Azienda. Dobbiamo riconoscere che le OOSS hanno tentato di mediare questa situazione, spingendo la RSU ad un dialogo e non allo scontro. Purtroppo dobbiamo constatare che lo sciopero continua. E per questo, l’Azienda, non può che confermare la decisione presa, ossia la cessazione dell’attività. Abbiamo l’impressione che alcune decisioni non siano condivise dalla base, ma che vengano prese da pochi individui che perseguono interessi personali e non certo per il bene di ASM Produzione. E’ con molto rammarico che una realtà produttiva di Avellino debba chiudere dopo il difficile e arduo salvataggio effettuato nel 2009 dal Gruppo Tiberina, che ha evitato il fallimento all’ultimo minuto, apportando capitali e business. In questi 5 anni il mercato è stato notevolmente sfavorevole e l’Azienda ha messo tanto impegno per sostenere ASM Produzione. Ma ora la situazione è diventata insostenibile se non si mettono in campo misure economiche corrette: soluzioni che avrebbero garantito comunque il posto di lavoro, ad Avellino e in altre Aziende del Gruppo, a 70 persone. Ma in ASM Produzione ci sono Maestranze che preferiscono la chiusura dell’Azienda. E fanno di tutto per raggiungere questo obiettivo”.

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