Avellino – La quinta asta per l’acquisto dell’ex Cecchini è andata deserta. La Fibe, che fino all’altro ieri aveva preso in fitto dalla Curatela Fallimentare l’azienda con annesse 32 maestranze, non è tornata sui suoi passi ed ha lasciato al destino il futuro dei lavoratori. Dal primo settembre, dunque, trentadue lavoratori dell’ex Cecchini saranno in mezzo ad una strada e non sapranno neppure come “sfamare le proprie famiglie”. Preoccupato è il Sindacato che ha investito della vertenza non solo l’Amministrazione comunale di Avellino, ottenendo in cambio la sottoscrizione di un documento nel quale il Sindaco Galasso&Co. si impegnano a trovare una soluzione a stretto giro valutando anche la possibilità di assorbire le 32 maestranze nei nuovi progetti per la raccolta differenziata, ma anche il Presidente dell’Ente Provincia Alberta De Simone alla quale hanno chiesto di promuovere un incontro con il Commissario per l’Emergenza Rifiuti, Corrado Catenacci, per sollecitare nel concreto un piano d’azione che possa chiudere positivamente la vertenza dell’ex Cecchini. Per il momento, purtroppo, nessuna svolta. E’ tutto fermo, anzi c’è un’unica certezza…la “Fibe si è lavata le mani”. (Emiliana Bolino)
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