Si è conclusa con un mancato accordo la procedura di licenziamento collettivo per cessazione di attività della ASM di Pianodardine.
“Un’altra fabbrica verso la chiusura in provincia di Avellino – si legge nella nota del segretario provinciale Uilm, Gaetano Altieri – e con essa si perdono 42 posti di lavoro. A nulla è valsa la mediazione dell’assessore Palmeri e l’insistenza del sindacato che si era dichiarato disponibile pur di salvare almeno l’occupazione, ad accettare la chiusura in cambio dei trasferimenti in altri stabilimenti del Gruppo Tiberina dei 42 lavoratori.
L’azienda invece si è fermata alla proposta di 21 trasferimenti e questa posizione è rimasta tale ed ha impedito un’intesa. La Uilm impugnerà i licenziamenti chiedendo il trasferimento per tutti e rappresentando al Giudice come il Gruppo Tiberina, attraverso l’acquisizione della Asm avvenuta sette anni fa dal Gruppo Stola l’abbia prosciugata delle commesse Fiat, spostando in altri stabilimenti le attrezzature e chiudendo lo stabilimento Irpino. La posizione estrema della Asm cozza con l’accordo sottoscritto un anno e mezzo fa, che prevedeva il rilancio della realtà di Avellino in cambio di un riassetto dell’organico. Oggi invece la Direzione rimette in discussione tutto ed emerge con chiarezza una strategia tesa a dismettere la realtà industriale di Avellino lasciando senza pietà a casa gli ultimi 42 lavoratori.
Questa operazione viene effettuata nonostante la presenza sul territorio Italiano di altri 18 stabilimenti del Gruppo Tiberina, in salute produttiva, che avrebbero potuto assorbire i lavoratori Irpini. Questa vicenda lascia l’amaro in bocca non solo per la perdita di un altro sito industriale storico della provincia di Avellino, ma soprattutto per la spietatezza e l’indifferenza con la quale la proprietà aziendale ha affrontato le ricadute che la decisione di cessazione ha determinato sul piano sociale” – conclude Altieri.