Vertenza Aias, terapie a rischio per 200 pazienti: Petitto interroga De Luca

0
433

AVELLINO- I tagli al budget e le prestazioni per i pazienti con disabilita’ a rischio. Esplode il caso Aias e stamattina al sit-in organizzato da personale e pazienti della sede di Via Morelli e Silvati c’era anche il consigliere regionale Livio Petitto, capogruppo in Campania di “Moderati e Riformisti”. Petitto ha partecipato al sit in di protesta organizzato da operatori e pazienti dell’Aias di Avellino annunciando una interrogazione urgente al Consiglio regionale. “L’odissea dei diritti negati per l’assistenza sanitaria torna a far tappa l’Aias di Avellino, dopo che per anni abbiamo lottato per il riconoscimento dell’accreditamento.L’Associazione Italiana Per L’Assistenza Agli Spastici, un Centro medico riabilitativo che garantisce assistenza a circa 200 famiglie e rappresenta un punto di riferimento in Irpinia per pazienti affetti da gravi disabilità, si trova ancora una volta a rischio per le scelte scellerate della Regione Campania”. E arriva la stoccata al governatore della Campania De Luca: “Il Governatore De Luca dopo aver tentato di abbattere drasticamente i tetti di spesa per le strutture accreditate della nostra provincia, ha pensato bene di rimodulare anche il budget destinato all’Aias, abbattendolo di oltre il 55%. Non mi pare abbia fatto lo stesso con strutture analoghe di Salerno.Ridurre la cifra di 1,7 milioni a 750mila euro, significa costringere gli operatori ( loro stessi a rischio) a interrompere bruscamente i trattamenti riabilitativi e il principio fondamentale. Questo anche in spregio due sentenze emesse da Tar e Consiglio di Stato nel 2022, che hanno stabilito che vada assegnato all’Aias l’intero budget”. E ha garantito: “Questa mattina ho portato la mia solidarietà a pazienti e personale in stato di agitazione e, nelle more, mi sono già attivato per depositare una Interrogazione urgente al Consiglio Regionale della Campania affinché venga rideterminato lo stanziamento finanziario utile a garantire un numero di trattamenti coerente con le capacità operative del Centro, come già riconosciuto dalla stessa Asl, e che venga salvaguardato tutto il personale che con abnegazione si dedica ai pazienti, anche in forma domiciliare”.