Verso le regionali – Il Governatore De Luca e quella posizione che potrebbe penalizzarlo

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Michele De Leo – Il voto per le elezioni regionali si terrà tra i mesi di settembre e dicembre. E’ questa la decisione del Governo, rispetto alla quale è complicato immaginare un passo indietro, nonostante le pressioni che arrivano dai Governatori uscenti. E’ chiaro – lo abbiamo scritto a più riprese – che il voto balneare favorirebbe gli attuali presidenti, vuoi per il poco tempo a disposizione degli avversari, vuoi per le difficoltà, con l’emergenza sanitaria in corso, a comporre liste ottimali e condurre una vera campagna elettorale. Peraltro, il voto a luglio – con una fase due dell’emergenza coronavirus che, nella migliore delle ipotesi, non prenderà il via prima del prossimo quattro maggio – finirebbe per incrementare ulteriormente la percentuale di astenuti. E’ logico, dunque, che – nonostante una decisione già assunta da parte del Governo – Luca Zaia del Veneto, Giovanni Toti della Liguria, Vincenzo De Luca della Campania e Michele Emiliano della Puglia continuino a chiedere il voto anticipato. “Ribadiamo la necessità – hanno dichiarato con una nota congiunta – di garantire agli elettori l’inalienabile diritto a esprimersi nei tempi più rapidi possibili, compatibilmente con l’andamento dell’epidemia. Pertanto, ritenendo, per quanto è possibile prevedere oggi, che l’estate sia la stagione più sicura dal punto di vista epidemiologico, ribadiamo la necessità di allargare la finestra di voto, come da noi richiesto, al mese di luglio”. Fatta questa doverosa premessa, è chiaro che la decisione del Governatore della Campania di sottoscrivere una simile nota con i colleghi rappresenti un mezzo autogol. Anzi, la posizione assunta dall’ex sindaco di Salerno corre il rischio di danneggiarlo. La richiesta di andare al voto già nel prossimo mese di luglio è, infatti, in aperto contrasto con la linea seguita finora dal presidente e apprezzata da tantissimi cittadini. Se, le rigide posizioni assunte e la politica degli incentivi messa in campo – per la quale va fatto a De Luca un plauso a prescindere – gli avrebbero fatto guadagnare consensi, la pressione per il voto anticipato potrebbe fargli perdere terreno. Votare a luglio, infatti, significa doversi mettere subito al lavoro per definire le candidature, comporre le liste e raccogliere le firme, operazioni che – c’è da starne certi – non verrebbero effettuate certo con guanti e mascherine e rispettando le distanze di sicurezza. Peraltro, poi, comincerebbe una campagna elettorale tirata e molto sentita: come fare a evitare incontri pubblici, soprattutto ufficiosi? De Luca – che auspica un ripensamento del Governo – bene avrebbe fatto a mantenere – come, del resto, ha fatto fino a ieri – un piede in due staffe, sposando la posizione dei colleghi ma mantenendo, almeno ufficialmente, più cauto sull’argomento. Il Governatore, invece, ancora una volta ci ha messo la faccia e, con il suo solito piglio decisionista, ha condiviso la nota pubblica che sollecita un ulteriore ripensamento da parte del Governo. “Sulla finestra di luglio – è la posizione dei quattro Governatori – c’era stato un esito positivo dopo un consulto con molte delle Regioni che andranno al voto. Spiace che il Governo abbia approvato un diverso Decreto senza ulteriore confronto. In ogni caso è comune intendimento delle nostre Regioni convocare i cittadini al voto nella prima data utile consentita dal provvedimento del Governo”.