Michele De Leo – Si è aperta senza grossi clamori la settimana che potrebbe assicurare le prime ufficialità in vista delle prossime elezioni regionali. Nonostante manchino ancora tre settimane al termine ultimo per la presentazione delle liste, nei prossimi giorni potrebbe cominciare a delinearsi il puzzle delle candidature, almeno per quanto concerne il numero di schieramenti a supporto di ciascun aspirante Governatore. I candidati al massimo scranno di palazzo Santa Lucia sono cinque: l’uscente Vincenzo De Luca per il centrosinistra, Stefano Caldoro per il centrodestra, Valeria Ciarambino per il Movimento Cinque Stelle, Giuliano Granato per Potere al Popolo, Stefania Fanelli e Luca Saltalamacchia per Terra. I due favoriti, De Luca e Caldoro, al terzo scontro consecutivo, sono chiamati a fare chiarezza all’interno delle rispettive coalizioni e definire, in primis, il numero delle liste da presentare. Un problema che affligge soprattutto il Governatore uscente che, in questo momento, potrebbe presentarsi con diciotto schieramenti a supporto: un numero eccessivo, tanto che lo stesso De Luca sarebbe pronto ad utilizzare le cesoie per evitare di mettere in discussioni gli equilibri interni alla coalizione. L’obiettivo, arduo, dell’ex sindaco di Salerno e del suo staff – il vice presidente Fulvio Bonavitacola è al lavoro sulla questione – è quello di chiudere la partita con un numero di schieramenti tra dodici e quattordici. Tra le fila del centrosinistra si punta, quindi, ad accorpare almeno quattro schieramenti, senza provocare scontenti tra quelli finora in corsa: Partito Democratico, Italia Viva, Più Europa, Partito Socialista, Partito Repubblicano, Verdi, Centro Repubblicano, Noi Campani, Democratici e Progressisti, Popolari, Campania Libera, De Luca Presidente, Repubblicani Democratici, Moderati, Alleanza per i Territori, Partito animalista, Repubblicani democratici, Demos. Più snella ma non molto meno affollata la coalizione guidata da Stefano Caldoro che può contare sul sostegno di Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Noi con l’Italia, Udc, Cambiamo, Alleanza di Centro, Caldoro presidente e altre due liste civiche ancora da costruire. Si rischia di arrivare all’appuntamento elettorale con 27 liste che, in provincia di Avellino, equivarrebbero a 108 candidati per quattro poltrone di consigliere regionale. In tanti partiranno, dunque, con la consapevolezza di non avere chance, di essere portatori di acqua e di voti per i rispettivi candidati alla carica di Governatore. Non si tratta, però, di vittime sacrificali: molti, oltre all’ambizione personale di esserci in una contesa di “prestigio”, potrebbero chiedere di essere ripescati, in seconda battuta, con ruoli minori ma pur sempre di rilievo e lautamente remunerati.