Michele De Leo – Si annuncia un inverno caldissimo per la politica italiana. L’apertura della crisi di Governo – dopo l’approvazione della legge di bilancio – da parte di Matteo Renzi potrebbe essere il preludio di una fase di altissima tensione, in cui non potrebbe essere esclusa alcuna soluzione. Quella più accreditata – a cui starebbe già lavorando il Premier – è legata alla formazione di un nuovo Governo, con le stesse forze di maggioranza, guidato ancora da Giuseppe Conte. Il Presidente del Consiglio incontrerà, nei prossimi giorni, Luigi Di Maio e Giuseppe Zingaretti per avviare la discussione utile a trovare un’intesa sul Conte ter. Il Premier vuole farsi trovare pronto, soprattutto per scongiurare il rischio di elezioni anticipate, che dovrebbero essere convocate per la prossima primavera, prima dell’avvio – il 4 agosto – del semestre bianco per le elezioni del Capo dello Stato. Conte sarebbe pronto a cedere sul doppio vice Premier – uno dei due sarebbe ancora l’attuale Ministro degli esteri, mentre l’altro sarebbe nominato dal Partito Democratico – ma non sulla cabina di regia per il Recovery plan, anche se non chiuderebbe le porte rispetto alla definizione dei vari capitoli di spesa. Il Conte ter potrebbe avere Di Maio e Franceschini vice – Nicola Zingaretti non sarebbe interessato alla partita – e un dicastero in più per Italia Viva, anche se difficilmente Renzi entrerà nel nuovo Governo. L’ex Premier auspica un Esecutivo più tecnico, guidato da una personalità di spicco come Mario Draghi ma sarebbe disponibile a sostenere pure un Conte ter. Da par suo, deve scongiurare il rischio che l’attuale Presidente del Consiglio possa trovare un gruppo di senatori – magari vicini o aderenti a Forza Italia – pronti a sostenere un nuovo Esecutivo senza la presenza dei renziani.