La corsa verso il Foro Italico accende la competizione e rimescola le carte. E’ quanto accaduto alla Tennis Academy Avellino per il Master Regionale dei campionati provinciali amatoriali Fit/Tpra. Una location baricentrica al territorio regionale che ha garantito una partecipazione trasversale da tutte le province. Ed il campo non ha lesinato sorprese: solo una testa di serie numero uno ha mantenuto il pronostico staccando il pass per le finali nazionali in programma a Roma dal 18 al 20 maggio: la chirurgica Natalia Di Maio da Torre del Greco ha lasciato solo quattro game per strada nell’Open femminile, orfano a sorpresa delle big avellinesi e beneventane, Piatti, Lanni, Barricelli e Petroccione. In finale il successo è arrivato sulla napoletana Fabrizia Giovinazzi.
BENEVENTO SU TUTTI – Da i due Limit maschili le altre sorprese. Nel Limit 45 il titolo è andato al beneventano di San Lorenzello, Gianluca Borrelli che in finale ha superato l’avellinese Simone Ancona per 9/4. Il vincitore si è guadagnato il titolo estromettendo il numero uno mondiale della categoria, il casertano Alfredo Ferraiolo, al rientro sui campi dopo un periodo di assenza e di impegno familiare con i suoi gemelli (doppi auguri!). Ottimo anche il percorso di Ancona che, dopo aver superato la testa di serie numero due Giuseppe Di Marzo, ha fatto propria una semifinale incandescente con Fusco.
Il limit 65 ha riservato la sorpresa più importante. Gianluca Manganiello, irpino, ma tennisticamente beneventano del Ct San Giorgio del Sannio, ha messo tutti in riga con il suo gioco regolare e di grande corsa, a partire dal salernitano Apicella, continuando con la testa di serie numero uno Massimo Roca, sfiancato da un mese e mezzo di tornei, proseguendo in semifinale con l’altro tennista di casa, il talentuoso Franco Primaverile, e completando l’opera in finale con il salernitano, in ascesa, Rocco Di Donato, in grado di arrivare all’atto finale dopo essersi sbarazzato di tre big del tabellone: Massimo Angora, Nando Pizza e Sergio Quirino.
DOPPIO DI ALTO PROFILO – All’appello mancano i tre doppi. Quello femminile ed il misto coinvolgerà coppie solo partenopee e si disputerà nel prossimo weekend in un circolo di casa: una sorta di master provinciale sugli amati campi di terra rossa. Di ben altro spessore quello maschile. Almeno tre coppie meriterebbero il master nazionale per la qualità del gioco espresso e degli attori in campo. La dimostrazione più evidente? La coppia numero due al mondo Somma-Pagano è fuori dalla finale che vedrà contrapporsi i sanniti Michele Pepe e Fabio Bonavita contro gli irpini di Ariano, Vincenzo Bruno e Mimmo Manganiello capaci di estromettere al tie-break l’altra coppia avellinese Airone/Battista (9/8) e la coppia casertana Marotta/Celiento (9/7).
LA SFIDA INFINITA – Il piatto forte era l’Open maschile, tabellone che vedeva al via i tre big campani: Antimo Pragliola (n°2 della classifica mondiale), Paolo Tescione (n°9) e Gianpaolo Peretti (n°16), ma con le aggiunte sannite di rilievo di Rocco Santopietro e Mario De Santis. Proprio quest’ultimo ha sfiorato il colpo grosso in semifinale contro Pragliola. In vantaggio sul 5/1 nel tie-break decisivo non ha avuto la prontezza di chiudere il match lasciandosi rimontare dal diesel Pragliola. La parte bassa del tabellone ha visto un’altra classica del circuito: la sfida tra Tescione e Peretti. Il risultato (9/7) ha premiato nuovamente il tennista salernitano. La finale annunciata tra i primi due giocatori campani, non ha deluso le attese ed ha riservato la sorpresa più grande. I precedenti tra i due erano a favore di Pragliola. Il fighter del Tc Villaricca, non in perfette condizioni fisiche, ha approcciato la gara con una strategia troppo attendista. La chela mancina, i continui cambi di rotazione e le continue variazioni del salernitano non hanno trovato una valida risposta di Pragliola che si è accontentato di competere sul terreno più congeniale all’avversario. Il 5/2 per Tescione addirittura lasciava presagire il peggio. La reazione di Pragliola c’è stata, così come una breve naturale flessione di Tescione. Sul 7/4 in proprio favore, Tescione ha fallito due palle del possibile 8/4. Qualche scintilla di troppo e qualche palla dubbia contestata hanno alzato il livello della contesa. Il tredicesimo game è stato quello decisivo. Sette a cinque per Tescione, servizio Pragliola, killer point. Sulla seconda di servizio, il movimento d’attesa in risposta di Tescione si ispira vagamente a quello di Bruce Grobbelaar, portiere del Liverpool durante i calci di rigore della finale di Coppa Campioni del 1984 all’Olimpico di Roma. Pragliola come Ciccio Graziani si lascia distrarre e commette un sanguinoso doppio fallo che consegna il match nelle mani di Tescione. Il tennista napoletano perde le staffe e nel finale vola qualche parola di troppo, ricomposta poco dopo, a tavola, nel pranzo di commiato della manifestazione, in perfetto stile Tpra.
I MERITI DELL’ACADEMY – Le telecamere di Supertennis hanno voluto essere presenti all’appuntamento (mercoledì prossimo andrà in onda il servizio nel corso del notiziario) così come i consiglieri regionali Virginia Di Caterino e Gaetano Airone, il promoter Tpra di Avellino e Benevento, Massimo Roca, di Napoli, Natalia Di Maio, e di Salerno, Michele Romano, tutti ospiti del direttore tecnico dell’Academy, Vincenzo Picardi, e della responsabile del Torneo, Patrizia del Buono. Vincenzo Picardi ha ringraziato per la fiducia accordata il comitato Fit Campania e l’Area manager Tpra Fulvio Farina, fiducia meritata sul campo alla luce del grande spazio riservato dal circolo all’attività Tpra: il club avellinese è quello che ha organizzato più tornei in Campania dal 2017 ad oggi ed è settimo nella classifica nazionale per club grazie ai punti conquistati dai propri iscritti.