Venezia ha ancora ragione della Sidigas, terzo posto lontanissimo

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Venezia ha ancora una volta ragione della Sidigas Avellino. I lagunari si aggiudicano anche l’atto quarto, pur concedendo l’onore alle armi ai biancoverdi che sono riusciti a mantenere la gara punto a punto fino alla sirena. Alla fine sono le giocate di Filloy e Haynes a far pendere l’ago della bilancia dalla parte degli orogranata che firmano una seria ipoteca sul terzo posto. La Scandone ora dovrà guardarsi le spalle da Trento in primis, ma anche dal trio Reggio, Sassari e Capo d’Orlando distante appena una vittoria.

MATCH – Senza lo sfortunato Fesenko, Sacripanti non può che affidarsi alla coppia Cusin-Leunen sotto le plance. Ragland parte nello starting-five insieme a Logan e Thomas. La Reyer, che apre le danze con il mortifero contropiede di Bramos, schiera il lungo Batista. Cusin prova a non far rimpiangere il panzer ucraino dando spettacolo in alley-oop, ma l’Umana sfrutta bene il tiro dalla lunga distanza piazzando il primo break di +4. Zerini pareggia i conti in lunetta e Logan firma il primo sorpasso biancoverde. Dura poco: a cavallo delle due frazioni gli orogranata infilano il parziale con un super Tonut e il solito Ejim sfiorando la doppia cifra di vantaggio.

Nella ripresa è la Sidigas a fare pentole e coperchi. Ragland e Logan sono imprendibili per la difesa veneta e in un amen il tabellone luminoso del Taliercio segna 50 pari (grazie anche alla tripla di Green). Altro giro, altro parziale Venezia: il tecnico fischiato alla panchina della Scandone regala chance importanti a Ejim e a Filloy, che le sfruttando appieno. I lupi non mollano niente e un Ragland “on fire” piazza il colpo del -2. L’ultimo quarto è bellissimo: Zerini e Randolph danno il vantaggio agli irpini, Tonut da 3 timbra il controsorpasso. Si procede punto a punto fino alla sirena ma a spuntarla sono gli uomini di De Raffaele che fanno valere il fattore campo vincendo 78-75.

di Renato Spiniello.