LAURO- Vedere e non guardare solamente la bellezza e la storia del territorio, chiave di lettura anche per fatti ed eventi nazionali e mondiali. E’ l’insegnamento pionieristico di Pasquale Moschiano, lo studioso, il ricercatore, il docente, il cittadino impegnato, che sopravvive alla scomparsa di uno degli ultimi “maestri” del Vallo di Lauro. Un “metodo” lo ha definito così suo figlio, il penalista Sabato Moschiano (presente insieme alla sorella Silvia alla manifestazione) , ricordando come tante delle attività extracurriculari oggi fulcro della scuola, siano state percorse ante litteram dallo storico. Ieri sera nella Sala D’ Armi del Castello Lancellotti, concessa dal Principe Pietro per l’evento, sono stati consegnati i premi agli studenti delle scuole del Vallo di Lauro che, raccogliendo l’invito del Comitato “Professore Pasquale Moschiano” , hanno partecipato al concorso organizzato in collaborazione con il Comune di Lauro e la scuola per ricordare l’amore per il territorio e stimolare la conoscenze delle bellezze e della storia nei più giovani. Il segno che a sette anni di distanza dalla sua morte Pasquale Moschiano abbia ancora tanto da insegnare e trasmettere alle nuove generazioni del Vallo di Lauro è testimoniato proprio dall’entusiasmo dei giovanissimi partecipanti. Lo ha rimarcato nel suo intervento Pasquale Colucci, anima del Comitato, parlando del numero degli studenti che hanno aderito al concorso: il doppio rispetto alla precedente edizione, più di cinquanta. Ed è un dato che testimonia quanto ormai sia destinato a sopravvivere a lungo quel metodo avviato dal professore di Moschiano, trapiantato a Lauro ma amante di tutte le ricchezze del territorio. La traccia di questa nuova edizione del Concorso è legata alla penultima opera realizzata dallo studioso: i sacri monti di Lauro. Non è un caso che proprio una delle foto simbolo di quel libro raffigura il professore Moschiano sui resti della chiesa di Santa Romana, ormai andati del tutto scomparsi. I giovani che hanno partecipato con entusiasmo e che hanno atteso di conoscere i vincitori della nuova edizione del Concorso. Un entusiasmo che ha travolto anche la Commissione, tanto che il professore Ottaviano Siniscalchi, che insieme a Velia Sepe ,Antonio Ventre e Francesco Sepe hanno composto la “giuria” ha voluto ringraziare tutti, perchè anche se ai fini del concorso dovevano esserci tre vincitori, la loro partecipazione ha già fatto vincere tutti. Educatore ed esempio, non solo con le prediche ma nella pratica. Il direttore scolastico regionale Ettore Acerra, che anche quest’ anno ha voluto essere presente per il suo profondo legame con la figura del professore Moschiano e la sua famiglia, ha messo in risalto questi due dati e il valore territoriale dell’ iniziativa, quella di un’ alleanza educativa tra i territori. Un momento formativo importante. Così Paola Scafuro, che ha lavorato per l’amministrazione comunale di Lauro all’evento, portando i saluti del sindaco Rossano Boglione ha definito l’evento. Perchè non solo ha consentito ai giovani di conoscere le bellezze del territorio ma anche metterli di fronte ad un primo concorso. L’emozione di Maria Siniscalchi, che da dirigente scolastica ha condiviso con i suoi ragazzi questa esperienza, una generazione meno fortunata perché non ha potuto conoscere il professore Moschiano, ma affascinata come lo era stata lei negli anni di lavoro con lo studioso, dal fascino della scrittura e del racconto di Moschiano. Il finale destinato invece alla parte più attesa della serata. Giovanni, Veneranda e Vincenzo. I tre studenti vincitori in ordine di classificazione del premio. Il primo posto allo studente della III A di Moschiano, per un caso fortuito il paese natale e quello che dava il nome allo storico del Vallo, Fortino Giovanni Pietro, a lui il primato nel Concorso. Seguito al secondo posto da Veneranda Recupito, studentessa della III A di Pago Vallo Lauro e al terzo posto Vincenzo Scibelli di Domicella. Tanto l’entusiasmo e la gioia di studenti e docenti, in attesa del prossimo anno e di un nuovo concorso.
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