Valle del Sabato, le associazioni chiedono un incontro al sindaco. “Lei ha due sole alternative: preservare oppure cambiare lo status quo”

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Festa, l'operaio Ics Giovanni Maffeo e Franco Mazza

Il dottore Franco Mazza, a nome delle 21 associazioni di “Pensiamo alla salute”, dopo la “Staffetta per la vita” di domenica scorsa, ha inviato una lettera al sindaco di Avellino, Gianluca Festa. Nella missiva, viene chiesto un incontro al primo cittadino. “Le scrivo partendo da una consapevolezza: l’incendio allo stabilimento Ics del 13 settembre definirà inevitabilmente il Suo mandato da Sindaco. Un evento di tale rilievo nazionale per il quale è stato dichiarato lo “stato di emergenza” non può che rappresentare infatti uno spartiacque simbolico considerate la vastità dell’area coperta dalla nube e le preoccupazioni sulle ricadute per la salute pubblica”.

“Da un lato Lei potrà definire il Suo mandato come l’inizio della “riconversione” di Avellino – a partire proprio dal nucleo industriale in cui è avvenuto l’incendio – perseguendo l’ideale spesso richiamato della cosiddetta “città giardino”. In alternativa, questo periodo sarà ricordato come l’occasione mancata per la salute degli avellinesi, il momento in cui si poteva agire ma si è scelto di non farlo, condannando un’intera comunità a doversi arrendere al rischio di ammalarsi o emigrare”.

Franco Mazza, così come fatto già durante la manifestazione di domenica, indica le possibili strade da seguire. “Le azioni da intraprendere sono note: il rientro nell’Asi e la definizione di un nuovo regolamento compatibile con l’ambiente e la salute pubblica, la riduzione delle polveri sottili, i controlli capillari contro le illegalità e il monitoraggio delle matrici ambientali, il completamento della bonifica dell’Isochimica. Tutti impegni concreti che Lei ha già sottoscritto a maggio 2019 in occasione dell’Appello “Pensiamo alla Salute”. Ora abbiamo bisogno di fissare una data, di dare una scadenza certa alla risoluzione delle problematiche citate. Parafrasando la poesia di Primo Levi, se non ora, quando? Se non Lei, chi?”.

“È con questa consapevolezza che Le chiediamo la possibilità di un incontro in occasione del quale saremo interessati a conoscere i tempi e le modalità di implementazione delle politiche necessarie in materia.Ricorderà che già il 16 luglio scorso le avevo inviato analoga richiesta, la Sua mancata risposta ci è molto dispiaciuta. Come espresso in precedenza, le Associazioni promotrici dell’Appello assumono una responsabilità di “osservatorio permanente” per la salute pubblica, ai fini del monitoraggio degli impegni presi da ogni gruppo politico di maggioranza ed opposizione”.

“In conclusione, Lei può scegliere tra due sole alternative: preservare oppure cambiare lo status quo; non ci sono vie intermedie. E con la nostra città tristemente nota per il livello medio di polveri sottili più alto tra i capoluoghi di tutta Italia (Rapporto Mal’Aria 2019 – Legambiente), crediamo che non ci sia più tempo da aspettare. C’è bisogno di ripristinare le condizioni di salubrità dell’aria e di regolarità delle matrici ambientali per il benessere dei cittadini di Avellino e dei Comuni limitrofi”.