“La chiusura dei centri vaccinali in Campania per mancanza di dosi è inaccettabile. A maggior ragione se alla Campania ne sono state sottratte 210mila del tutto ingiustamente e ingiustificatamente. Non ci rassegneremo al fatto che la nostra regione, che ha fatto sforzi enormi per allestire un’organizzazione il più efficace e puntuale possibile, non sia più nelle condizioni di somministrare il vaccino anticovid per le mancanze e i ritardi del Governo centrale. Al Premier chiediamo che Aifa si pronunci velocemente su Sputinik, che la Campania abbia le dosi fin qui non consegnate e che riprenda la regolare distribuzione di quelle che servono al rapido completamento della campagna vaccinale”.
Così in una nota il Presidente della Commissione sanità del Consiglio regionale della Campania, Enzo Alaia.
“Ieri – aggiunge Alaia – l’Asl di Avellino ha dovuto chiudere tutti i punti vaccinali irpini per la mancanza di dosi da somministrare. Anziani, persone fragili e cittadini campani affetti da patologie gravi dovranno aspettare ancora per poter ricevere il vaccino. Il Governo deve spiegare a queste persone il perché manchino all’appello oltre 200mila dosi di cui la Campania aveva ed ha diritto”.
“La nostra è tra le regioni che – osserva il Presidente della Commissione sanità – ha somministrato più vaccini, ma che ha avuto il numero più basso di dosi in rapporto alla popolazione. Circostanza questa che non trova alcuna giustificazione e sulla quale aspettiamo spiegazioni dal Governo. D’altronde, come ha già avuto modo di evidenziare il Presidente De Luca, la Campania non ha sottoscritto alcun accordo con nessuna categoria professionale; men che meno c’è stata alcuna corsia preferenziale per nessuno. Occorre procedere speditamente anche per i commercianti, i ristoratori, i baristi, e chiunque si trovi ora in grave difficoltà economica per via di chiusure che si protraggono ormai da troppo tempo”.
“Evidentemente – prosegue Alaia – ancora una volta il Presidente De Luca e la Regione hanno visto bene sull’opportunità di provvedere autonomamente per procurarsi le dosi, concludendo un contratto subordinato al via libera dell’Agenzia del Farmaco per avere Sputinik. Eppure, nonostante la gravissima emergenza in corso, sanitaria, economica e sociale, siamo ancora in attesa che Aifa si pronunci su un preparato utilizzato già da mesi in 60 paesi nel Mondo”, conclude Alaia.