“Sono legato all’Irpinia per delle relazioni personali vive ed intense – esordisce Vaccaro – In caso di vittoria ritornerò qui ad Avellino sabato 22 febbraio per svolgere la mia prima segreteria regionale e iniziare un percorso politico che sia all’altezza di questa provincia che si è sempre distinta sul piano delle personalità politiche”.
Sarà proprio il capoluogo irpino, secondo il deputato a dargli il risultato più significativo il 16 febbraio, giorno delle primarie che decreteranno la vittoria del nuovo coordinatore regionale.
Tradizione e innovazione gli assi nella manica di Guglielmo Vaccaro che già dai primi giorni della sua gestione ha in mente di organizzare una grande manifestazione di protesta per chiedere a Stefano Caldoro le dimissioni di Vetrella. “Il primo gesto concreto di una segreteria fortemente rinnovata sarà una manifestazione sotto Palazzo Santa Lucia per consegnare simbolicamente le firme di una petizione popolare per sfiduciare l’assessore regionale ai Trasporti che ha distrutto ciò che invece funzionava bene nelle gestioni di centro-sinistra”. Entrando nel merito dei tagli che sono stati operati sui trasporti in Irpinia, ha aggiunto: “La Ferrovia Avellino-Rocchetta che nasceva come punto di riferimento tra tre regioni deve riprendere la sua attività ordinaria cercando di sfruttare anche la sua vocazione turistica. Credo invece assurdo che nel 1800 c’era chi progettava mezzi di trasporto all’avanguardia come la funicolare di Montevergine ed oggi con tutte le risorse che abbiamo, la chiudiamo. Sono delitti della politica”.
Lo sguardo del deputato non si ferma sulla poltrona della segreteria regionale, ma guarda alle prossime elezioni regionali, dove si gioca la partita più difficile sfilare la vittoria al centro-destra e riconquistare la Regione Campania. “Questa è una regione che ha un capoluogo che da madre si è trasformata in matrigna, se il prossimo sindaco di Napoli e il prossimo presidente della Regione saranno due personalità del Partito Democratico sarà possibile voltare pagina e riprendere in mano la situazione tagliando gli sprechi e mettendo al centro i territori”.
Riconquistare la fiducia dell’elettorato di centro-sinistra, però, non sarà impresa facile per il Pd, alla luce dell’immobilismo che sta caratterizzando l’opposizione a Palazzo Santa Lucia. Ma le cause del torpore tra gli scranni del Partito Democratico, per Vaccaro vanno ricercate in unico responsabile: Vincenzo De Luca, sindaco di Salerno. “Dalla scelta di De Luca – dice – è dipesa tutta la difficoltà del gruppo regionale che ha perso la sua guida. Quando combatti una battaglia al fianco di e poi quest’ultimo prende la prima scialuppa di salvataggio e abbandona la nave, è complicato ripartire. De Luca, dimettendosi un attimo dopo la sua sconfitta, ha scritto una pagina politica vergognosa mettendo in ginocchio l’azione politica contro Caldoro”. (di Rosa Iandiorio)