Avellino non è certo la prima destinazione che viene in mente quando si pensa alle località turistiche della Campania, ma questo non vuol dire che la città irpina non meriti di essere visitata. Tante sono, infatti, le attrazioni che la caratterizzano, anche per un tour storico e culturale. Per esempio la Chiesa di San Generoso, edificata nel XVI secolo sui resti della Chiesa di Santa Maria Rotonda. Intitolata fino al 1832 al Santo Spirito, accoglie il sepolcro del vescovo Felice Leone II.
Il Museo Provinciale Irpino
Tra i tanti musei della Campania, il Museo Provinciale Irpino si fa notare per la sua lunga storia: è stato inaugurato, infatti, addirittura nel XIX secolo, anche se da allora ha subìto modifiche e ampliamenti. Chi lo visita oggi ha la possibilità di scoprire un vasto assortimento di reperti che provengono non solo dalla regione irpina ma anche dal resto della Campania. L’esposizione include reperti archeologici del Neolitico, dell’Età del Ferro, dell’Età del Bronzo e del periodo dei Romani. Una tomba neolitica e vari ori catturano l’attenzione, così come le statue in terracotta e quelle in legno, senza dimenticare gli ex voto rinvenuti in un tempio intitolato a Giunone.
Come muoversi ad Avellino
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I posti più belli della città
In una ipotetica graduatoria dei monumenti più belli e importanti di Avellino va inserita di sicuro la Chiesa della Santissima Trinità, le cui origini risalgono al XVII secolo. Nata come oratorio, fu trasformata in parrocchia intorno alla metà del Settecento su ordine di Felice Leone, che aveva imposto anche la dedicazione alla Santissima Trinità dei Poveri. La struttura che si può vedere oggi è il risultato delle modifiche e delle ricostruzioni che si sono rese necessarie dopo il sisma del 1805 e quello del 1980. Proprio in seguito al terremoto di 40 anni fa, il dipinto della Trinità ospitato al suo interno e datato al 1672 su spostato presso la Soprintendenza. Un’altra splendida location del capoluogo irpino, poi, è il Palazzo de Conciliis, eretto nel Settecento per volontà della famiglia omonima. Qui, tra l’altro, nel 1808 ebbe modo di soggiornare lo scrittore francese Victor Hugo, all’epoca bambino e arrivato ad Avellino in compagnia del padre. Il palazzo attualmente ospita l’Archivio Storico Comunale.
La Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli
Ha circa 5 secoli di storia alle spalle la Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, che nel 1732 in occasione di uno dei tanti terremoti che hanno martoriato questo territorio patì danni gravi alla cappella votiva, che in seguito venne ricostruita. Oggi chi visita l’edificio ha l’opportunità di ammirare un affresco della Madonna con il Bambino in gloria, un’altra rappresentazione della Madonna con il Bambino e una raffigurazione della Deposizione. Sull’altare in marmo, invece, spiccano due angeli scolpiti, attribuiti a Cosimo Fanzago.
Il Castello Longobardo
Uno dei simboli di Avellino è di sicuro il Castello Longobardo, di cui oggi sono visibili i ruderi. Realizzato in epoca longobarda, fu sede dell’incoronazione di Ruggiero, re normanno, da parte dell’antipapa Anacleto II. Il castello, che si trova nella parte bassa della città, ha ospitato diversi imperatori, tra i quali vanno ricordati Lotario ed Enrico VI. Qui nel Seicento fu creata l’Accademia dei Dogliosi; poi il maniero fu distrutto nel corso della guerra di successione spagnola.
Il Palazzo della Cultura
L’ultima meta obbligata per un tour ad Avellino è il Palazzo della Cultura, realizzato negli anni ’60 su progetto di Francesco Fariello. Situato in corso Europa, accoglie il Centro Rete ed è sede della Biblioteca per i Ragazzi. Qui, inoltre, è ospitato il Museo Archeologico Arpino, mentre il giardino viene utilizzato per l’organizzazione di convegni e per l’allestimento di spettacoli. Merita attenzione l’ex Orto Botanico, un parco davvero affascinante che impreziosisce questo esempio eccellente di architettura neorazionalista.
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