Montella – Un viaggio a tutto tondo tra i sapori e le tradizioni irpine, una tappa importante sotto il profilo della promozione del territorio. E un viaggio che si candida a diventare uno scambio sempre più diretto, sempre più stretto. Perché tutti coloro che hanno preso parte all’evento gastronomico che si è tenuto presso la James Beard House di New York – la più prestigiosa fondazione dedicata alla cultura del cibo in America – hanno promesso di venire in Irpinia per toccare con mano le bellezze di questa terra tutta da scoprire, conoscere e apprezzare. E’ di sicuro questo il risultato più significativo per l’iniziativa messa in campo dalla Comunità Montana Terminio Cervialto che ha fatto tappa negli States per portare oltreoceano i sapori ed i gusti della Campania interna, dell’Irpinia rurale. L’evento alla James Beard House di New York rientra tra le azioni previste dal Pir (Progetto integrato rurale) Av 3 – denominato “Itinerari irpini di pregio” – di cui la Terminio Cervialto è soggetto responsabile. Protagonista dell’evento, oltre all’ente sovracomunale di Montella, lo chef irpino Antonio Pisaniello, la più autorevole voce della gastronomia irpina, capace di interpretare in chiave moderna gli antichi sapori d’Irpinia. Grazie alla collaborazione con le più rinomate aziende della provincia di Avellino – aziende vitivinicole, olearie e casearie – Pisaniello ha potuto preparare, nella prestigiosa cucina della James Beard House, piatti gustosi, pietre miliari della gastronomia di casa nostra. L’obiettivo dell’appuntamento – diviso in due sezioni, un pranzo dedicato alla stampa specializzata ed una cena di gala riservata ad autorità e ospiti prestigiosi – era quello di far conoscere il marchio Irpinia, di far veicolare il messaggio di una terra che vuol farsi conoscere sotto il profilo turistico. E l’obiettivo sembra esser stato davvero centrato. L’evento ha potuto inoltre godere della collaborazione della giornalista Carla Capalbo, che ha presentato la guida enogastronomica della Campania “The food and wine guide to Naples and Campania”, che ha già fatto scoprire l’Irpinia a numerosi americani amanti dell’enogastronomia tipica. Lo chef Pisaniello, anima della “Locanda di Bu” di Nusco, insieme alla consorte Jenny Auriemma, sommelier del ristorante irpino, ha preparato numerose pietanze che, dall’antipasto al dessert, hanno letteralmente conquistato i presenti. Il menu – a base di fagioli quarantini, funghi porcini, tartufo nero di Bagnoli, castagne di Montella e tanta pasta fresca fatta a mano – è stato particolarmente apprezzato dai tanti giornalisti americani presenti. Non potevano mancare i vini irpini. Sulla tavola della James Beard House, infatti, erano presenti le produzioni delle Cantine Di Meo, dei Feudi di San Gregorio, di Antonio Caggiano, di Clelia Romano e di Salvatore Molettieri. L’olio, invece, è stato fornito dall’azienda Gerardo Di Giovine di Calabritto. Ai giornalisti presenti è stato donato un ricco cesto di prodotti tipici irpini realizzato da “Vino & Caffé”, wine bar di Taurasi. All’interno i prodotti oleari di Fam – Venticano – e le castagne dell’azienda Perrotta – Montella. A fare gli onori di casa la signora Susan Ungaro, presidente della James Beard Foundation, alla quale il presidente della Terminio Cervialto, Di Iorio, ha donato un’opera dell’artista Carla Di Lascio di Montella, raffigurante la Cattedrale di Sant’Amato di Nusco. “Sono davvero entusiasta – ha commentato – della cucina irpina. Sono certa che a breve verrò in Irpinia per conoscere da vicino questa terra capace di creare sapori così gustosi con ingredienti così semplici”. Soddisfatto dell’evento il presidente della Comunità Montana Terminio Cervialto, Nicola Di Iorio. Quello statunitense, infatti, è l’ennesimo tassello che si inserisce in un più complessivo quadro di azioni per la promozione del territorio su scenari vasti, come quello americano può essere. “Abbiamo dato – commenta il presidente Di Iorio – il nostro benvenuto agli americani, invitandoli in Irpinia perché quello che hanno potuto assaggiare è solo una piccola parte, per quanto significativa, di tutto quanto abbiamo da offrire, non solo sotto l’aspetto gastronomico, ma anche sotto il versante paesaggistico, ambientale, paesistico, culturale. Se l’America conosce e ama la Campania per la costiera amalfitana o per Pompei, bisogna iniziare a far circolare il messaggio che esiste un’altra Campania, non in contraddizione, ma complementare alla fascia costiera, un’altra Campania altrettanto suggestiva, ancora incontaminata, ideale per chi vuole fare un salto nelle tradizioni autentiche. E’ questo il messaggio che abbiamo portato alla James Beard House di New York. E siamo convinti che questo input verrà recepito. Ci aspettiamo grandi cose da questa nostra presenza. Anche perché non abbiamo scelto certo a caso questo evento. Oltre alle presenze che possiamo considerare istituzionali e tutto sommato di prassi, e mi riferisco ai grandi eventi, ai grandi momenti espositivi, che pure ci vedono protagonisti ma insieme a enti come Regione e Provincia, siamo convinti che bisogna cercare spazi nuovi, anche di nicchia ma prestigiosi in termini di presenze, per esprimere le peculiarità del territorio della Terminio Cervialto, un palcoscenico dove far esibire le nostre eccellenze dinanzi ad un pubblico di addetti ai lavori. La più grande soddisfazione, come bilancio di questa esperienza, è aver sentito pronunciare ai tanti americani presenti la parola Irpinia, una denominazione geografica che non conoscevano e che mi auguro possa diventare presto per tanti di loro sinonimo di benessere, di buon vivere”.
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