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Uova scadute, carni mal conservate, formaggi avariati: dall’Irpinia ad altre zone d’Italia

Pasquale Manganiello – I Carabinieri, unitamente a personale del Corpo Forestale dello Stato e dell’ASL di Avellino, hanno riscontrato la presenza di prodotti scaduti e di dubbia provenienza, conservati in maniera non conforme alla normativa vigente in un ristorante altirpino.

In particolare, hanno constatato la presenza di generi alimentari scaduti come uova, latte e mascarpone; altri invece erano conservati in pessimo stato di conservazione come carne, pane, sale e prodotti caseari. Inoltre, i locali utilizzati per conservare e confezionare gli alimenti erano mancanti dei previsti requisiti igienico – sanitari.

Nei guai è finita una giovane proprietaria denunciata per “detenzione di prodotti alimentari scaduti e/o conservati in pessimo stato di conservazione” e “mancanza di condizione igienico sanitarie di esercizio pubblico di somministrazione di alimenti e bevande”. Le Forze dell’Ordine, al momento, non hanno rivelato nome e luogo del ristorante.

Gli attenti controlli delle Forze dell’Ordine negli ultimi tempi non hanno interessato soltanto l’Irpinia e, purtroppo, pratiche dannose di questo tipo sono state scoperte anche in altre zone d’Italia.

Il 12 maggio i Nas di Bologna hanno perquisito la dispensa di una pasticceria che veniva gestita come una discarica, con farine, olio e burro custoditi insieme a pneumatici, rottami di moto e vecchi materassi. Sono state riscontrate gravi carenze igienico sanitarie, con 42 persone denunciate e il sequestro di 40 tonnellate di alimenti (valore sui 200.000 euro) non conformi, privi di etichettatura e tracciabilità e la chiusura di due attività commerciali, entrambe nel Bolognese.

L’11 maggio ad Ostia scoperti alimenti scaduti o addirittura con parassiti, privi del certificato di tracciabilità, mortadelle e prosciutti con la muffa, ortaggi ‘vecchi’ e grinzosi. E poi, pesce surgelato ed altri prodotti alimentari malamente conservati nei frigoriferi, con la ‘brina’, che ne segnala preoccupanti variazioni di temperatura, oltre ad attrezzature da cucina, tra cui teglie e padelle, poco ‘affidabili’.

Il 28 aprile scorso quintali di generi alimentari scaduti che, invece di essere smaltiti come biomasse o utilizzati per l’alimentazione animale, sarebbero finiti di nuovo sulla tavola dei consumatori. Tortellini, formaggi e carne destinati alla pattumiera, ma immessi di nuovo sul mercato con nuove etichette adesive e una data di scadenza modificata. Cibo scovato all’interno di un capannone di Chignolo (Pavia) e, secondo l’accusa, molto pericoloso per la salute pubblica.

Insomma, una vera e propria linea comune che coinvolge ristoratori e commercianti italiani che mettono a repentaglio la salute dei clienti ed il buon nome della cucina italiana rinomata in tutto il mondo.

L’Arma dei Carabinieri di Avellino ha fatto sapere che “… i controlli continueranno in maniera costante e saranno estesi a tutti gli esercizi commerciali del territorio di competenza al fine di contrastare il fenomeno delle irregolarità amministrative e della disattenzione o poca professionalità di alcuni commercianti”.

 

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