“Il Parco Regionale del Partenio vuole essere partner e supporter della sfida di Procida capitale italiana della cultura 2022, cogliendo non solo il sottile nesso culturale che lega i due territori, ma anche l’occasione unica di pensare un modello di sviluppo basato sulla bellezza e sulla poesia, su un turismo sostenibile, rispettoso dell’ambiente e dei paesaggi naturali e antropici racchiusi nel Parco stesso”.
Il presidente Francesco Iovino ed il comitato tecnico scientifico dell’ente “salutano” con entusiasmo il successo ottenuto dal borgo campano. E scavano nella memoria, nei ricordi, per tracciare quel filo rosso che lega la comunità irpina a quella isolana.
“Uno scoglio sulla linea dell’orizzonte: ecco come appare Procida agli occhi dell’Abate Giordano dal Balcone d’Irpinia, Montevergine, nel 1649. Un mirino verso l’infinito, una porta sull’immensità che spaventa. E’ la metafora del dialogo secolare tra aree interne e costiere, quel filo sottile che fa giungere tra i nostri monti la voce del mare, dei pescherecci e dei naviganti di ogni epoca”, sottolinea Iovino.
“Vorremmo mettere in cantiere tutta una serie di attività che riannodino il filo rosso tracciato dalla storia tra Procida e il Partenio, tra il primo scoglio sul quale posero piede i greci micenei in Occidente e l’entroterra fertile e ospitale del Partenio – spiega il presidente dell’ente Parco – Qui, nel Medioevo, le popolazioni si rifugiarono dopo l’allerta dell’invasione saracena dato dalla Terra Murata di Procida, trovando riparo in una chiostra di castelli e casali e tracciando la via Campanina, che il Parco oggi già sta raccontando. Da qui, dalla terrazza del Santuario di Montevergine e dalla torretta dello storico Osservatorio Meteorologico, ancora oggi è possibile ammirare il Golfo di Napoli da una prospettiva inedita e affascinante, e non c’è nulla di più bello da vedere, dopo una passeggiata tra i boschi, per completare l’esperienza dell’incontro con questo gioiello del mare”.
“L’Irpinia – ricorda Iovino – è Terra di Mezzo, da tempi antichissimi spartiacque tra Mare Adriatico e Tirreno: il nostro viaggio via terra può oggi sposare felicemente la confluenza delle rotte marittime che fanno di Procida il faro del Golfo di Napoli e immaginare una progettazione sinergica,che duri nel tempo e renda la Campania un laboratorio di innovazione sociale da prendere ad esempio. In questa direzione, il Parco Regionale del Partenio è intenzionato a lavorare da subito, nella speranza che il 2022 possa essere un anno di libertà dalla pandemia e di libera circolazione di persone e idee”.