“Vorremmo un pizzico di rispetto in più.”
E’ solo uno dei tanti messaggi apparsi in mattinata sui forum dei social network inerenti la facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Salerno.
Non è una vera e propria protesta, che sia chiaro, tuttavia moltissimi laureandi, anche e soprattutto irpini, stanno seriamente pensando di cambiare ateneo, in quanto reputano troppo severi i docenti della facoltà di Giurisprudenza. Sul banco degli imputati sono finiti i metodi di valutazione da parte dei professori e, da qualche giorno, molti studenti si stanno incontrando per decidere il da farsi, le ipotesi sono quelle di salutare l’ateneo salernitano oppure chiedere un incontro al rettore Aurelio Tommasetti, in modo da esprimere il proprio disappunto.
La questione appare al momento spinosa, l’escalation di bocciature è in aumento e alcuni iscritti alla facoltà hanno dichiarato di essere stati bocciati a più riprese e consecutivamente allo stesso esame. Ovviamente è sacrosanto rimandare uno studente impreparato; le richieste infatti, come si evince degli stessi commenti sui relativi social, riguardano un pizzico di comprensione in più. Ve ne proponiamo solo alcuni espressi dagli studenti sulla pagina Facebook di Giuri-studenti-unisa:
“Un esame sostenuto 8 volte è paradossale? A Fisciano è quasi la regola.”
“Gli studenti non possono essere sempre trattati come bersagli per le loro frustrazioni. Che ci diano la nostra dignità.”
“È capitato di vedere studenti che, pur avendo dimostrato di aver compreso il contenuto di un articolo/legge ed averlo esporlo in maniera esaustiva, sono stati penalizzati gravemente per aver confuso il numero di tale legge/articolo.”
“Ragazzi, è soprattutto a causa loro se siamo quasi tutti fuoricorso e se il voto di laurea della nostra facoltà è il più basso degli altri atenei.”
“Finché ci affideremo solo alle associazioni studentesche non cambierà niente, dobbiamo attivarci tutti insieme. Organizziamo una manifestazione.”
“Ragazzi facciamoci sentire ne devono parlare tutti i giornali nazionali.”