Università: aumentano le iscrizioni dopo 10 anni. In controtendenza il Sud

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Per la prima volta dopo dieci anni risalgono le iscrizioni all’università: per l’anno accademico 2015/2016 sono 271.119 le matricole, ovvero il 2,2% in più rispetto all’anno precedente.

In base alle statistiche diffuse dal Ministero dell’Istruzione e dell’Università, però, la mappa delle immatricolazioni caratterizza diversamente le diverse aree del Paese. L’aumento maggiore è stato infatti registrato nel Nord-Est, con oltre il 5% in più, a fronte di un Sud in controtendenza con un calo delle immatricolazioni di oltre il 2%. Le regioni con iscrizioni maggiori sono Lombardia, Liguria, Marche, Abruzzo e Molise, mentre quelle che presentano meno propensione a proseguire con lo studio universitario post-diploma sono Sardegna, Sicilia, Campania e Puglia.

In base ai dati, si evince che i ragazzi del Nord che si iscrivono all’università manifestano la tendenza a restare nella propria area geografica, mentre circa un diplomato su quattro del Sud e delle Isole decide di frequentare un ateneo del Centro o del Nord Italia.

In merito alla popolazione dei neoiscritti, a proseguire negli studi per oltre la metà si tratta di neodiplomati. Otto su dieci arrivano dai licei: mentre i diplomati del Classico preferiscono l’area giuridica e letteraria, quelli dello Scientifico ingegneria, economico-statistica, geo-biologica e medicina, e il 34,5% dei diplomati al linguistico prosegue invece gli studi nella stessa area. L’area insegnamento e politico-sociale è invece la prediletta per i diplomati di Scienze umane, l’area economico-statistica per i diplomati con maturità tecnica nel settore economico indirizzo amministrazione, finanza e marketing; linguistica per i diplomati dell’indirizzo turismo, l’area economico-statistica e ingegneria per i ragazzi provenienti dagli Istituti professionali settore industria e artigianato, mentre l’area agraria per quelli degli indirizzi agrari e alberghieri.

Tra gli iscritti, decisiva prevalenza delle ragazze che battono i maschi di oltre 10 punti. Se però a iscriversi all’università sono più le ragazze, nella scelta delle aree scientifiche restano in maggioranza i ragazzi.

Per quanto riguarda le facoltà predilette, in linea generale, in testa ci sono la macroarea scientifica e la macroarea sociale, scelte rispettivamente dal 36,3% e dal 33,8% delle matricole.

Si evince infine che, al crescere della votazione di maturità, aumenta anche la propensione all’immatricolazione universitaria: oltre il 90% dei diplomati con la votazione massima si iscrive all’università (e sceglie in prevalenza Ingegneria), mentre la percentuale scende al 22% tra coloro che hanno ottenuto il punteggio finale di 60/100.

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