Renato Spiniello – “Nel 1959 la fiaccola olimpica è partita da Torino, 60 anni dopo riparte da Montevergine: oggi poniamo la storia ed è la storia delle Universiadi“.
C’è tutta la commozione di Bruno Iovino, dirigente del comitato organizzativo, nel momento dell’accensione e benedizione della fiaccola olimpica sul Santuario di Mamma Schiavona, alla presenza – tra gli altri – del padrone di casa Abate don Riccardo Luca Guariglia, del Presidente del Consiglio Regionale Rosetta D’Amelio, del Consigliere Delegato Francesco Todisco, dell’architetto Vincenzo Maria Genovese e dei sindaci di Mercogliano, Avellino, Ospedaletto d’Alpinolo e Summonte, i quattro comuni che saranno toccati dal viaggio della torcia del sapere.
Il primo dei tedofori è Gianluca Basile, irpino di Montemiletto e numero uno dell’Aru, al quale vanno i ringraziamenti di Iovino: “Abbiamo avuto tanti momenti difficili, ma alla fine ce l’abbiamo fatta con l’aiuto di tutti, a partire dal lavoro del Commissario Straordinario e per me è stato un grande orgoglio essere delegato all’organizzazione di questa manifestazione. L’augurio è che questa Universiade sia un modo per dare visibilità al nostro territorio che, ricordiamolo, sarà toccato da 139 nazioni“.
La torcia, dopo l’accensione e passando di mano in mano ai vari tedofori, ha percorso i circa 20 chilometri che separano Montevergine dal capoluogo irpino, dove ha seguito un percorso cittadino di circa due chilometri con arrivo al Palazzo di Governo, qui tra le varie autorità, anche il Subcommissario del Comune di Avellino Silvana D’Agostino, il sindaco di Ariano Irpino Enrico Franza e il Presidente della Provincia Domenico Biancardi. In serata invece sarà la volta di Ospedaletto e Summonte, dove il fuoco olimpico verrà custodito nella torre normanna.