U.S. Avellino, il calendario non dà tregua: la mappa delle scadenze

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di Claudio De Vito. Le lotte intestine condizionano l’ordinaria amministrazione quotidiana dell’Unione Sportiva Avellino alle prese con il fallimento del progetto IDC dopo soltanto un mese e mezzo di vita. Una frattura insanabile che, al di là dei programmi futuri, rischia di compromettere l’esistenza stessa dell’attuale proprietà. C’è da pensare infatti al pagamento delle rate stabilite con Sidigas e tribunale per rilevare la società lo scorso 6 dicembre.

Il codice civile, all’articolo 1523, prevede che “il compratore acquista la proprietà della cosa col pagamento dell’ultima rata di prezzo”. Ciò significa che il venditore conserva la garanzia reale della proprietà del bene fino a che il prezzo non è corrisposto per intero. Ecco perché il mancato rispetto delle scadenze fissate per le varie rate crea i presupposti per un ritorno del club nelle mani dell’amministratore delegato di Sidigas Dario Scalella e del custode giudiziario Francesco Baldassare. La prima tranche del prezzo d’acquisto sarebbe di 150mila euro e la deadline per versarla è fissata venerdì 31 gennaio. Se dovesse essere disattesa, gli accordi inizierebbero a vacillare.

Stessa data cerchiata in rosso per le operazioni di calciomercato. Alle 20 di venerdì infatti la finestra invernale per i trasferimenti si chiuderà. L’Avellino ha bisogno di un difensore e due attaccanti secondo le indicazioni fornite da Ezio Capuano. L’obiettivo primario per il ruolo di punta centrale resta Felice Evacuo, assistito dallo stesso agente di Angelo Tartaglia, centrale difensivo del Novara che rappresenterebbe l’alternativa a Mirko Miceli, ritenuto a sua volta incedibile dalla Sambenedettese. Il ritorno di Alessio Tribuzzi resta il sogno per ripristinare il 3-4-3. Più probabile però l’arrivo di Luigi Cuppone, una delle poche piste rimaste percorribili per il reparto avanzato.

Ma occorre fare in fretta. Il 7 febbraio invece è il termine fissato dalla Commissione federale per mettersi in regola relativamente ai requisiti finanziari richiesti per i soci delle proprietà di calcio. Da Roma è stato richiesto di integrare la documentazione relativa all’ingegnere Sabatino Autorino, uno dei cinque componenti della compagine societaria. Intorno a quella data l’assetto a cinque a teste dovrà necessariamente mutare perché con gli attriti attuali si rischia di non pagare stipendi e contributi dei mesi di novembre e dicembre entro il 17 febbraio.

Il giorno prima è in programma Avellino-Cavese che dovrà essere ospitata da un Partenio-Lombardi oggetto di restyling obbligatorio attraverso l’installazione di 1.500 sedute individuali. Il termine ultimo per adeguarsi alla prescrizione del Manuale sulla Licenza Nazionale è l’1 febbraio, ma il prossimo match casalingo sarà proprio il derby con i metelliani: le due trasferte pugliesi consentono di avere più tempo per il collaudo da parte dell’architetto della Lega Pro. La violazione, in tal caso, comporterebbe l’indisponibilità dello stadio per le gare ufficiali.

E poi ci sono in ballo due deferimenti. Il 14 febbraio è in calendario l’udienza al Tribunale Federale Nazionale per altre presunte irregolarità amministrative durante la precedente gestione. All’ex presidente Claudio Mauriello, già inibito per quattro mesi per la vicenda della continuità aziendale, la Procura Federale ha contestato la mancata comunicazione società revisione esterna: l’Avellino rischia un’altra ammenda dopo quella di 6.500 euro abbinata alla squalifica dell’ex massimo dirigente.

Domani invece è atteso il responso su Ezio Capuano, deferito per le dichiarazioni post Avellino-Ternana del 27 novembre. La Procura Federale ha chiesto un mese di squalifica, il TFN potrebbe infliggere tre giornate di stop che costringerebbero il trainer biancoverde a saltare Bisceglie, Virtus Francavilla e Cavese salvo ricorso.