Una pietra irpina per Placido Rizzotto

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L’intervento del direttore dell’archivio storico della CGIL di Avellino, Giovanni Marino: “Quando nel mese di marzo fu lanciata l’idea dei funerali di Stato a Placido Rizzotto, aderimmo non solo perché il sindacalista di Corleone, ucciso dalla mafia nel 1948 e nascosto fra le pietre, era per noi della CGIL il simbolo di chi lotta e ha lottato contro la mafia, ma soprattutto perché convinti da sempre che spesso i simboli mobilitano le coscienze, ieri come oggi. Per queste motivi una Delegazione della CGIL Camera del lavoro di Avellino, guidata dal Segretario Generale Vincenzo Petruzziello, sarà il 24 maggio a Corleone, alla presenza del Capo dello Stato, per rendere onore a chi della dignità fece una bandera fino al sacrificio della vita. La nostra Delegazione andrà anche per porre sul Mausoleo – composto da tantissime pietre inviate da tutte le Camere del lavoro d’Italia, – dedicato alla memoria del sacrificio di Rizzotto, una pietra simbolo del nostro territorio, una “pietra irpina” del Formicoso, “memoria” della lotta dei contadini per la terra (ieri) e dei giovani studenti a difesa dell’ambiente (oggi). Una pietra irpina con la scritta CGIL AVELLINO per dare una “nuova sepoltura” al coraggio e alla dignità di un piccolo grande uomo. Nei giorni successivi ai funerali di Stato, ricorderemo ancora la figura di Rizzotto, per riaffermare che i funerali di Stato non bastano, e che serve riaprire le indagini per accertare fino in fondo una verità negata per 64 anni. E intitoleremo, in quella occasione, il saloncino delle nostre riunioni in Via P.Paolo Manna a Placido Rizzotto, rilanciando l’idea di un appello al Sindaco di Avellino e a tutti i Sindaci dell’Irpinia di intitolare una via al sindacalista siciliano. Saranno tutti piccoli gesti, che simbolicamente e concretamente testimoniano la necessità di una memoria storica utile al presente. Per noi della CGIL il valore della memoria e’ sempre stato, e continua ad essere, “assoluto”, soprattutto quando si tratta di ricordare chi ha dato la loro vita per lottare contro la criminalità ed affermare i diritti delle persone”.

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